Venezia 80 – Origin: recensione del film diretto da Ava DuVernay

E se il razzismo non fosse all'origine delle discriminazioni e delle oppressioni degli afro-americani? Questo è il quesito di Origin, film in concorso al Festival di Venezia.

A cinque anni di distanza dal suo ultimo lungometraggio, Ava DuVernay, regista del celebre film nominato agli Oscar Selma – La strada per la libertà (2014), torna dietro la cinepresa dirigendo Origin, film in cui esplora ancora una volta il tema del razzismo e delle sue origini.

La pellicola, presentata in concorso al Festival di Venezia, racconta la storia vera e il lavoro della scrittrice Isabel Wilkerson, vincitrice del Premio Pulitzer, mentre indaga sulla genesi dell’ingiustizia negli Stati Uniti, cercando di trovare un filo conduttore con altri paesi e popolazione del mondo. In una mossa azzardata il film unisce la narrazione della vita della scrittrice assieme alla genesi e anche adattamento del suo romanzo bestseller – Caste: The Origins of Our Discontents (2020).

Origin: il film affronta la questione del razzismo sotto un nuovo punto di vista

Origin - Cinematographe.it

Cos’è il razzismo, e qual è la sua origine? Possiamo sempre usare la parola razzismo quando parliamo di discriminazioni o siamo di fronte ad altre forme di ingiustizia. E se il razzismo non avesse a che fare con una questione di razze, ma di qualche altro concetto e ideologia socio-culturale oltre che politico-economica? Questo è il quesito della pellicola, e originariamente anche quello del libro scritto dall’autrice. In Origin seguiamo Isabel Wilkerson, interpretata dall’attrice nominata agli Oscar Aunjanue Ellis-Taylor, mentre cerca di bilanciare la vita familiare, con una madre anziana che ha bisogno di costanti cure, e la ricerca di un prossimo progetto lavorativo dopo la pubblicazione del suo primo libro. La morte improvvisa del marito (con il volto di Jon Bernthal) e poi della madre, la porta a voler concentrarsi nuovamente sulla propria carriera e a seguire un progetto da tempo lasciato da parte – che aveva avuto origine con la morte di un giovane afro-americano.

Rimasta sola, Isabel si getta a capofitto nella scrittura di un nuovo libro, dove vuole spiegare come la parola razzismo non sia sufficiente a determinare e a dare una denominazione a quello che è successo a sta ancora succedendo in America agli afro-americani. Attraverso viaggi in Germania e in India, la scrittrice indaga le origini del razzismo, o meglio dire le origini della discriminazione sistematica presente nella società americana e non solo. Questo quesito la porta a individuare e a stabilire delle connessioni con la segregazione e le leggi raziali imposte durante il Nazismo che hanno portato all’Olocausto, e anche con la suddivisione in caste della società in India, con la casta inferiore degli “intoccabili”, ora chiamata Pària o dalit, tutt’ora esistente – e fonte di violenze, discriminazioni, oppressione.

Nel corso del film, attraverso immagini e una narrazione fuori campo, DuVernay ci illustra in modo chiaro e semplice la ricerca di Wilkerson, proprio come suggerito dalla cugina di Isabel, cioè che: ciò che accumuna tutte queste discriminazioni è l’aderenza ad un sistema di caste, entro cui si attuano stratificazioni di gerarchie sociali, in cui i rappresentati ai vertici opprimono, escludono, alienano, stigmatizzano le caste inferiori. Discriminazioni che si attuano instaurando nozioni di superiorità e inferiorità, purezza e contaminazione, bene e male, il tutto poggiato su leggi costruite per opprimere, dividere e segregare. Nozioni che accompagnano la ricerca di Wilkerson per tutto il film e che guidano lo spettatore verso un nuovo punto di vista sulla questione razziale negli Stati Uniti, ma anche su tematiche sociali che vanno oltre il confine americano, e riguardano numerosi (se non tutti) paesi nel mondo.

Origin - Cinematographe.it

Ava DuVernay, poggiando su un’ottima interpretazione di Aunjanue Ellis, costruisce un filo narrativo semplice e chiaro, usando metodologie narrative cinematografiche – come flashback di ricostruzioni di eventi del passato – per realizzare una pellicola d’effetto e commuovente. I concetti introdotti da Wilkerson sono certamente originali e possono far riflettere non solo sul tema del razzismo, ma su problematiche sociali e politiche presenti in tutto il mondo, che tutt’oggi affliggono e opprimono numerosissime persone. La pellicola, che verte quasi tutta attorno alla sua protagonista, è un viaggio nel presente e nel passato per ripercorrere quali sono le origini, le tracce, delle discriminazioni esistenti. Con uno sguardo aperto e compassionevole, la regista vuole informare e denunciare l’oppressione sistematica di gruppi sociali ed etnici su larga scala, lasciando spazio allo spettatore di creare una propria opinione.

Per tutti i suoi meriti, la pellicola dal punto di vista tecnico è ben realizzata, ma senza che ne emergano dettagli distintivi, approfittando proprio di uno stile ed un andamento lineare e semplice per portare il messaggio in modo efficace e chiaro. Il suo punto di forze è certamente il suo carattere estremamente commuovente che non lascia indifferenti, e vuole essere un buon punto di partenza per chi vuole approfondire ed informarsi sull’argomento.

Conclusione e valutazione

Origin film venezia - Cinematographe.it

Ava DuVernay in Origin crea una storia commuovente e istruttiva sul tema del razzismo, proponendo, grazie alla storia dell’autrice Premio Pulitzer Isabel Wilkerson, un nuovo punto di vista su questo difficile e delicato argomento, e portando nell’equazione la parola casta invece di razza. Seppur il film sia d’effetto e d’impatto, dal punto di vista tecnico è semplice e senza elementi distintivi, vertendo tutta la sua forza sulla storia raccontata e sulla prova recitativa della protagonista Aunjanue Ellis. Una pellicola che trova il suo merito nella sua storia, commuovente e che fa riflettere. Una pellicola che merita di essere vista per il messaggio. Una pellicola che deve portare a riflessioni e incoraggia al cambiamento.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 4

3.3