Il cielo sopra Berlino, il capolavoro di Wim Wenders torna in sala in versione restaurata

Appuntamento al 2 ottobre.

È forse il film più amato di un regista di culto: Il cielo sopra Berlino, realizzato nel 1987 da Wim Wenders, torna dal 2 ottobre nelle sale italiane, nella versione restaurata dalla Wim Wenders Foundation, grazie alla collaborazione tra la Cineteca di Bologna, con il suo progetto per la distribuzione dei classici restaurati Il Cinema Ritrovato. Al cinema, e CG Entertainment, nuovo distributore per l’Italia della library dei film del regista tedesco. Una partnership che è nata lo scorso giugno a Bologna in occasione della 37ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato, di cui Wenders è stato uno degli ospiti. Quest’anno inoltre Wenders è tornato anche al Festival di Cannes, dove aveva già presenziato e vinto proprio nel 1987 con Il cielo sopra Berlino, con due nuovi lavori (Perfect Days e Anselm) che arriveranno in sala nei prossimi mesi.

Il cielo sopra Berlino, che cosa sappiamo sulla nuova versione del film

Il cielo sopra Berlino; Cinematographe.it

Oltre a Bruno Ganz, attore-feticcio di Wenders, e alla splendida Solveig Dommartin, Il cielo sopra Berlino vede la partecipazione straordinaria di Peter Falk nei panni di una “star del cinema” (e di se stesso) e quella di Nick Cave, meravigliosamente immortalato da Wenders insieme alla sua band, i Bad Seeds. A testimonianza della forte passione di Wenders per il rock troviamo nella colonna sonora del film anche brani di Laurie Anderson, Tuxedomoon, Crime & The City Solution, Minimal Compact, Sprung aus den Wolken e Laurent Petitgand.

È stato lo stesso Wim Wenders a raccontare come sia nata l’idea per il film, Il cielo sopra Berlino: “L’idea è sorta contemporaneamente da diverse fonti. Anzitutto dalla lettura delle Elegie duinesi di Rilke. Poi, tempo addietro, dai quadri di Paul Klee. Anche dall’Angelo della storia di Walter Benjamin. D’un tratto ascoltai anche un brano dei Cure che parlava di fallen angels. Riflettevo anche su come in questa città convivano, si sovrappongano i mondi del presente e del passato, immagini doppie nel tempo e nello spazio, a cui venivano ad affiancarsi ricordi d’infanzia, di angeli in veste di osservatori onnipresenti e invisibili“.

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