Natalie Portman contro la teoria dello sguardo femminile: “Nella scelta di un regista non c’entra nulla il genere”
Lo sguardo femminile nel cinema e nell'arte in generale esiste? Natalie Portman è piuttosto scettica: ecco perché!
Per Natalie Portman lo sguardo tipicamente femminile nel cinema e nell’arte in generale non esiste. In un’intervista rilasciata ai microfoni di Vanity Fair France prima dell’ancora attuale sciopero SAG-AFTRA, l’attrice Premio Oscar per Il Cigno Nero si è scagliata contro il famose “female gaze“. Scopriamo subito perché!
Natalie Portman sulla teoria del “female gaze“
Parlando di May December, film diretto da Todd Haynes in cui interpreta una famosa attrice che si reca nel Maine per incontrare e conoscere da vicino Gracie (Julianne Moore), la donna che dovrà interpretare in un film, Natalie Portman ha avuto modo di poter parlare della cosiddetta teoria del female gaze, dicendosi scettica per un motivo molto semplice: non terrebbe conto dell’individualità delle donne. “Dire che una regista ha uno sguardo particolare è riduttivo nei confronti dell’individualità delle donne e dei loro molteplici punti di vista. Le registe dovrebbero avere le stesse opportunità delle loro controparti maschili. Ma l’esperienza di lavorare con un regista ha a che fare solo con la persona, e non c’entra nulla con il suo genere“.