Rapito: il film di Marco Bellocchio e la polemica sul suo essere anticattolico
Rapito è il film di Marco Bellocchio che parla di una vicenda storica molto delicata, una storia che ha sconvolto la religione italiana nell'Ottocento.
Rapito è il film di Marco Bellocchio in concorso al Festival del Cinema di Venezia 2023: la storia racconta di uno degli eventi più sconvolgenti e controversi che ha visto protagonista la Sacra Romana Chiesa. Si tratta del caso di Edgardo Mortara, il bambino ebreo “rapito” dalla Chiesa Cattolica per essere convertito ai dogmi del cristianesimo nell’Ottocento. Il caso sconvolse l’opinione pubblica per molto tempo, divenendo uno dei primi scandali con al centro il mondo ecclesiastico occidentale.
Il caso Mortara, secondo molti critici e detrattori del film, viene utilizzato per screditare la Chiesa Cattolica in tutte le sue manifestazioni, mostrando dunque lo spirito profondamente anticattolico del regista che lo ha scelto come soggetto del proprio film. Marco Bellocchio è dunque stato accusato di essere anticattolico, ma quanto c’è di vero in queste accuse? Secondo la storica Marina Caffiero davvero molto poco.
Rapito: il film di Marco Bellocchio è anticattolico? Secondo gli esperti non è questo il caso
La storica Marina Caffiero ha parlato della questione ad Ansa, spiegando le sue motivazioni e descrivendo il film come una rappresentazione assolutamente magistrale e moderata della vicenda. “Non mi aspettavo che perfino oggi Rapito di Marco Bellocchio potesse causare polemiche. Sono d’accordo con quanto ha scritto il rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, in un commento di oggi su Repubblica, che appare molto preoccupante e stupefacente questa critica da parte di alcuni settori del cattolicesimo al film, e la difesa d’ufficio di Pio IX. Soprattutto per le motivazioni che vengono date, secondo le quali Bellocchio avrebbe adulterato la realtà delle cose. Io ho visto il film e non mi risulta assolutamente“.
La storica continua: “Il film di Bellocchio, “è anche molto misurato”. Atti come “i battesimi forzati sono ingiustificabili non solo sul piano morale ma anche teologico“. Insomma, le accuse sarebbero fortemente infondate e figlie di un sano gusto per la polemica, mentre la regia di Bellocchio sarebbe stata solo fedele alla realtà.