Roma FF18 – L’isola: recensione del film di Costanza Quatriglio

La cifra del realismo magico e la Sicilia dei pescatori di tonno nel buon film d'esordio di Costanza Quatriglio.

Grazie al restauro realizzato da Cinecittà torna a due decenni di distanza dall’anteprima a Cannes, per la 21a edizione di Alice nella Città, L’isola – il film drammatico scritto e diretto dalla regista e direttrice artistica Costanza Quatriglio. I selezionatori di Alice nella città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata al cinema per i più giovani, hanno voluto includere la versione restaurata del film in 4K (il massimo della definizione) nella line up del festival. Prodotto da Rean Mazzone per Dream Film e da Rai Cinema, con le musiche di Paolo Fresu (Nastro d’Argento 2004 per la colonna sonora), L’isola include nel cast Marcello MazzarellaVeronica GuarrasiErri De Luca Ignazio Ernandes. In questa versione il film d’esodio di Quatriglio uscirà in home video il 14 dicembre 2023 con Mustang Entertainment e i contributi extra, tra cui il making of Racconti per L’isola presentato alla Mostra internazionale del Cinema di Venezia 2003.

La storia di due fratelli si intreccia con la vita di un’isola: i rituali e le abitudini dei pescatori

Nelle forme degli sguardi della regia di Quatriglio prevale la soggettiva, per farci partecipare attraverso il passare delle stagioni alle emozioni, agli sconvolgimenti interiori e ai nuovi amori dei due fratellini protagonisti Teresa (Veronica Guarrasi) e Turi che navigano verso un inesorabile cambiamento. Il taglio documentaristico del film, che ci fa entrare nella vita di tutti i giorni dei due piccoli cresciuti amando il mare e la bellezza della natura. E a volte anche odiandola. Sono figli di un pescatore la cui crescita si intreccia con la vita dell’isola siciliana di Favignana. Turi è un adolescente schivo e riservato destinato a crescere in fretta: il padre lo fa partecipare alla mattanza del tonno, la sorellina invece ha dieci anni e ama andare a pesca con lui; in estate trova lavoro come cameriera nel bar del porticciolo. Presentando personaggi unici che si muovono in uno spazio quotidiano meravigliosamente vero ed evocativo ( si pensi alle conversazioni tra Teresa e la nonna, agli occhi pieni di stupore della bimba, nonostante le richieste inascoltate, nonostante sia abituata alla “mattanza dei tonni”, all’amore infinito di un fratello che fa pochissimo rumore). Ne L’isola troviamo perciò la cifra del realismo magico.

La cifra del realismo magico e la Sicilia dei pescatori di tonno ne L’isola, il buon film d’esordio di Costanza Quatriglio

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La documentarista Quatriglio, che nei film successivi ha ricalcato la continua ricerca personale nel segno della commistione dei generi, è capace qui di raccontare il reale con una forte connotazione poetica. Normalmente i film d’esordio raccontano ciò che si conosce bene, e così è stato anche per la regista nata a Palermo, che ha portato sul grande schermo una storia nata dai ricordi d’infanzia. L’isola, come i due piccoli protagonisti, viene mostrata in un tempo in cui tutto stava per cambiare: la rete sociale, il paesaggio, il turismo, la tonnara che sarebbe stata trasformata, da lì a poco, in uno spazio museale; e persino l’antico rito della mattanza sarebbe scomparso. Sarebbe rimasto però il sorriso spontaneo di Veronica Guarrasi, che ha un volto da cinema neorealista – il suo “parto nell’aria” riesce a stemperare ogni difetto del film.

L’isola: valutazione e conclusione

Il lungometraggio è legato, come detto, a un tentativo di ricerca di sguardi e di relazioni con l’ambiente e la struttura dell’isola di Favignana. Il montaggio in armonia con la colonna sonora di Paolo Fresu, prova a fornire unità a un’opera prima che, con qualche intellettualismo di troppo, è complessivamente buona. Tratteniamo i primissimi piani e le inquadrature suggestive che raccontano molto della protagonista e anche di Turi. Quatriglio si sofferma di quando in quando su un sorriso appena accennato, sul sapere da custodire di una dolcissima nonna o su un’espressione che evoca sofferenza in un film che è a modo suo un inno alla vita, un sussurro al mare/fonte di conforto per la protagonista.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.8