Roma FF18 – Jeff Koons – Un ritratto privato: recensione del documentario
Un documentario investigativo sulla vita di un artista divenuto un brand milionario attraverso la cultura del neo pop. Presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Freestyle, prodotto dalla Nexo digital, è al cinema il 23, 24 e 25 ottobre 2023
Jeff Koons – Un ritratto privato è un documentario d’elogio di uno degli artisti più eclettici di tutta la cultura pop. Il suo un estro mai estremizzato piuttosto estremo, concettuale di una pubblicitaria globalizzazione tra performance e l’installazione di un progetto di brand.*
La sua figura è una delle più irrequiete nel panorama artistico, l’idea che si mescola nella cultura di massa, riuscendo ad attrarre e ad includere un gusto percepibile a tutti e ai più commercializzando se stesso tanto da diventare un marchio di successo.
Il successo, la commercializzazione di un sé artistico ed eterna fanciullesca esuberanza
Nel documentario Jeff Koons – Un ritratto privato, attraverso un occhio critico si smantella la figura popolare di un artista su di giri, scendendo nei toni investigatori tali e necessari per carpire profondamente l’esistenza di un’essenza più intima e umana dell’artista.
Pappi Corsicato dirige un documentario che incuriosisce, attraversando le fasi di una vita volta e predisposta al successo, un racconto che il regista costruisce assieme all’artista, nel mentre di viaggi e scoperte personali che da nero su bianco prendono movimento in questo progetto visivo.
Jeff Koons nasce in una famiglia borghese dell’America di provincia, in un contesto sereno e allegro, impattante sono i ricordi di un estro che torna nella sua figura artistica della madre, organizzatrice di compleanni dichiarati dei veri e propri eventi, con tanto di nastri candeline e scenografie esuberanti. Dopo diverse considerazioni e consapevolezze Jeff Koons si iscrive all’Art Insititute di Chicago, il suo non sarà un percorso tipico di chi realizza una grande passione, ma sarà il centro di partenza di una studiata comunicazione e persuasione che finalizzano la strumentalizzazione dell’arte per una vera vendita di un se.
Lo spazio, il luogo e il tempo come elementi finalizzati ad una campagna di marketing creativa
Le sue sculture sono installazioni, nell’era dello scetticismo sociale, il suo impianto creativo si insedia nella necessità di ingrandire l’occhio fino alla meraviglia e alla sorpresa. La semplicità non è opportuna per grandi aspirazioni come le sue, che gli consentono di decidere e di convincersi che il suo futuro si sarebbe potuto allargare e approfondire soltanto nelle promesse di New York. Il territorio è un elemento importante che torna in maniera incisiva per tutto il documentario, la coincidenza del luogo e il suo stesso sfruttamento hanno radicalizzato una strategia di marketing attraverso l’esigenza artistica, una verve geniale che sgomita tra i possibili fastidi dello stesso settore e dell’osservatore.
In Jeff Koons – un ritratto privato, non si censura alcuna descrizione dell’uomo che serenamente viene identificato come amante, marito, figlio (fin troppo), artista e immancabilmente consumista, fatto specie che i dialoghi sono il racconto diretto di lui stesso.
Il suo, un ego fatto di nomea e associazione, il paragone dell’errore e quell’eredità associativa alla pop culture spianata anni prima da Andy Wharol. L’imitazione di vita, tra l’eccesso e il proibitivo ed una esagerata riconoscenza esasperata dalla ricerca di somiglianze quotidiane più che della capacità creativa.
Jeff Koons – un ritratto privato: valutazione e conclusione
L’urgenza di una estetica quasi in debito all’artista stesso, un documentario che si pronuncia con una spocchia giudicativa per poi ridefinirsi in un elogio assoluto. È certo l’impegno di un lavoro di ricerca che costruiscono il registro visivo dell’intero documentario; è certo l’intento informativo e la volontà di originalità descrittiva, pur sostenendo la sempre in agguato ridimensione del privato che si presta alla curiosità del pettegolezzo per un artista che rappresenta il neo pop attraverso i suoi lati più eclatanti e a tratti trash.
Jeff Koons – Un ritratto privato, chiarisce la conoscenza effettiva avvenuta tra l’artista e il regista, la ripresa dell’infanzia di questo artista, è il punto focale dell’intero lavoro, scoprendo quanto ogni tratto infantile sia il principale di ogni sua opera proponendoli per un pubblico adulto. In questo documentario, prodotto dalla Nexo digital, presentato alla festa del cinema di Roma, c’è il paradosso tra la fanciullezza e l’intento dell’eterno fanciullo, assolutizzando un’immagine positiva a farne della sua una figura simpatica e simpatizzante oltre i pregiudizi di uno degli artisti più ricchi al mondo. Jeff Koons, un ritratto privato è disponibile al cinema il 23, 23 e 25 ottobre 2023.