5 registi coreani contemporanei da conoscere

Li conoscete?

Il cinema orientale in generale, e quello coreano in particolare, hanno lasciato e lasciano tuttora un’impronta importante nella storia del cinema. Il pubblico occidentale si sta aprendo sempre più alle cinematografie orientali, e di questa cosa non si può che gioire. Ma serve criterio, altrimenti si rischiano abbuffate e mal di pancia controproducenti. Per questo motivo abbiamo voluto indicare i 5 registi da conoscere per amare il cinema coreano contemporaneo. Di questi registi individueremo anche alcune pellicole che nel bagaglio culturale di un cinefilo non possono sicuramente mancare.

1. Bong Joon-ho tra i registi coreani da conoscere

Bong Joon-ho, Memorie di un assassino; Cinematographe.it

Bong Joon-ho è il più celebre, o uno dei più celebri, tra i registi coreani. Merito soprattutto del suo ultimo film, Parasite, che ha vinto diversi Oscar nel 2020, tra cui quelli come miglior film e miglior regia. Ma sarebbe sbagliato ridurre Bong Joon-ho unicamente a Parasite. La sua filmografia è ricca di perle. Vi consigliamo di recuperare sicuramente gli altri due importanti film che ha girato in patria, cioè Memories of Murder (2003) e Madre (2009). Ma non vanno sottovalutati nemmeno i film ‘occidentali’ come Snowpiercer (2013) e Okja (2017).

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2. Kim Ki-duk

Editoriale, Kim Ki-duk - Cinematographe.it

Prima di Bong Joon-ho c’è stato Kim Ki-duk, anche se quest’ultimo non ha mai raggiunto il vertice di fama del suo connazionale. Ma ha giocato comunque un ruolo decisivo per fare conoscere il cinema orientale e coreano al resto del mondo, per cui è senza dubbio uno tra i 5 registi da conoscere per amare il cinema coreano. Il suo film più celebre è Pietà (2012), Leone D’Oro a Venezia. Ma probabilmente non è il suo migliore. Infatti, nel giro di pochi mesi, tra 2003 e 2004, Kim Ki-duk ha realizzato tre film bellissimi, dimostrando una forma creativa davvero spaziale: Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera (2003), La samaritana (2004) e, soprattutto, Ferro 3 – La casa vuota (2004). Una tripletta che incorona Kim Ki-duk come uno dei migliori registi coreani. La sua morte relativamente precoce è stata una grave perdita per il mondo del cinema.

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3. Park Chan-wook

Decision to Leave - Cinematographe

Park Chan-wook è un regista che ha fatto dell’eleganza formale un suo punto di forza. Dell’eleganza formale e del forza emotiva dei suoi film. Indimenticabile in questo senso è la cosiddetta trilogia della vendetta, culminata nel celeberrimo e violentissimo (in tutti i sensi, non solo fisico) Oldboy (2003). Ma praticamente tutti i film di Park Chan-wook andrebbero recuperati: dal recente Decision to Leave (2022) al sottovalutato I’m a Cyborg But That’s Ok (2006), da Thirst (2009) a Mademoiselle (2016).

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4. Lee Chang-dong tra i registi del cinema coreano contemporaneo

Lee Chang-dong non è un regista molto prolifico: in oltre 25 anni di carriera cinematografica ha realizzato appena sei film. Ma che film! La sua filmografia è un crescendo continuo, culminato in quello che è probabilmente il suo capolavoro: Burning – L’amore brucia, che ha raccolto meno di quanto meritasse. Posto che non farebbe male recuperare per intero – tanto sono appena sei film – la filmografia di Lee Chang-dong, merita particolare attenzione anche Oasis (2002), il film che lo ha reso celebre anche in Occidente e che gli ha permesso di vincere il Leone d’Argento a Venezia.

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5. Kim Ji-woon tra i registi coreani da conoscere

I saw the devil; Cinematographe.it

Il cinema di Kim Ji-woon è un’altalena di emozioni e la sua filmografia rispecchia perfettamente questo aspetto. Come altro si potrebbe giudicare un regista in grado di inanellare, uno di seguito all’altro, quattro film diversissimi tra loro: Two Sisters (2003), Bittersweet Life (2005), Il buono, il matto e il cattivo (2008) e il suo capolavoro, un film incommensurabile, I saw the Devil (2010). Si passa dal dramma, alla commedia più sfacciata fino appunto al thriller con tinte horror. Certo, qualche scivolone, specie dopo l’apice del 2010, c’è stato. Il successivo The Last Stand – L’ultima sfida (2013, il primo film in lingua inglese) può essere tranquillamente dimenticato. Ma non adombra quanto di straordinario è stato in grado di fare Kim Ji-woon prima. Certamente, è uno tra i 5 registi da conoscere per amare il cinema coreano contemporaneo.

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