René Higuita – Il colpo dello scorpione: recensione del film Netflix
Un documentario che sceglie di raccontare la storia di un portiere geniale e folle, ma anche quella di un paese in crisi.
René Higuita – Il colpo dello scorpione è un documentario originale Netflix disponibile in streaming a partire dal 2 novembre 2023. Scritto e diretto dal documentarista americano Luis Ara, girato principalmente in Colombia, racconta la storia incredibile e vera di uno dei portieri più celebri del calcio mondiale. Per 90 minuti, Ara ci porta nel cuore di una delle vicende calcistiche e personali più bizzarre, sorprendenti e intense nella storia dello sport. Ara, nella sua cinematografia documentaristica attiva e longeva, ha spesso scelto di parlare e mostrare gli aspetti più controversi del Sudamerica. Spesso, la storia socioeconomica e culturale di un paese latino è stata raccontata attraveso un suo eroe sportivo, come nel 2018 con Forever Chape, che mostrava il Brasile mettendo al centro dell’opera le avventure e disavventure della squadra di calcio Chapecoense.
Con la scelta di raccontare la vita personale e sportiva di René Higuita, Luis Ara porta avanti il suo intento artistico, morale e intellettuale: parlare di società, di Sud America, delle sue storie celate e maledette, delle sue fiabe mirabolanti e dei pericoli nascosti tra la magia del suo misticismo ancestrale.
René Higuita: il colpo dello scorpione, un documentario che parla di sport ma anche di umanità
La scelta del soggetto gioca decisamente a favore della creazione documentaristica di Luis Ara: parlare di un personaggio controverso e diverso come il portiere colombiano René Higuita è un compito complesso, ma facilmente vincente se si è dei veterani del genere. In questo caso, si tratta di un consumato documentarista specializzato in storie sportive dell’America latina che parla del portiere più folle mai esistito. I suoi contemporanei, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 – quano era l’asso del calcio colombiano – lo chiamavano “El Loco”. E Higuita faceva del suo meglio per mantenere alto il valore dell’epiteto che gli era stato affibbiato dal pubblico: in campo, non si limitava a parate grandiose e acrobatiche, ma tirava punizioni e segnava goal; nella vita di tutti i giorni, si dedicava alla vita notturna e alle donne come una vera rock star. Il pubblico, come ci mostra Ara nelle immagini di repertorio del suo documentario, era il delirio ogni volta che “El Loco” entrava i campo: erano tutti lì, in attesa di cosa avrebbe fatto o detto quel folle di Higuita. Ma la società colombiana dell’epoca era fitta di oscurità, criminalità, intrighi pericolosi e droga. E Higuita, come tutte le figure geniali e istrioniche, era un uomo tanto estroso quanto fragile alle tentazioni tossiche: sono noti i suoi loschi affari con i narcotrafficanti locali in uno dei sodalizi tra sport e crimine più longevi della storia. Buio profondo, ma luce abbagliante: così viene dipinto il ritratto in chiaroscuro di uno sportivo memorabile ma essere umano fallibile.
Ara utilizza principalmente immagini, video e registrazioni audio di repertorio per ricostruire la carriera e la vita privata del leggendario portiere colombiano, ma la ricchezza e l’originalità del montaggio crea un prodotto fantasioso, inaspettato, ricco di guizzi e immaginazione. In un fermo intento icastico, il regista ferma un’immagine nella mente dello spettatore, emblematica della figura di Higuita: una parata impossibile, eroica. Non è un caso che il titolo scelto per il documentario faccia il verso al nomignolo scelto per Higuita durante la sua carriera sportiva: lo scorpione.
La storia dietro questo soprannome è il punto di partenza, ma anche di arrivo, del lungometraggio: una istantanea della leggendaria parata “scorpion kick” contro l’Inghilterra durante un’amichevole del 1995. Da quel gesto leggendario, la parata è diventata un momento iconico nella storia del calcio. Ara segue Higuita fino alla sua carriera di allenatore UEFA Pro, stabilendo la sua figura all’interno dell’élite del calcio mondiale. Come spunto intelligente e comune a tutta la sua produzione documentaristica, il regista americano racconta la storia di un uomo importante per offrire uno scorcio nelle vicissitudini e sofferenze dei paesi latini. La Colombia, negli anni ’80 e ’90, ha sofferto una ferita profonda segnata dagli intensi traffici di droga e ai cartelli che ne hanno fatto un vero e proprio mercato criminale a cielo aperto.
Le voci dei calciatori colombiani si offrono come testimoni di una tragedia locale, scoprendo il fianco e lasciando esposte le cicatrici di un tessuto sociale lacerato e segnato dal sangue, abbandonato dalle autorità corrotte.
René Higuita – Il colpo dello scorpione: valutazione e conclusione
René Higuita: il colpo dello scorpione è uno dei più bei documentari disponibili nell’attuale catalogo Netflix. L’intelligenza e la passione del suo creatore Luis Ara parla di luci, ombre e contrasti con abilità e forza. Il soggetto scelto è uno spettacolo di per sé, ma è proprio scegliendo i momenti più iconici della sua vita e della sua carriera che Ara riesce a farlo conoscere al pubblico senza edulcorare la terribile realtà di alcune sue scelte, né adombrare la sfavillante creatività del suo talento. Da guardare assolutamente!