Mike Flanagan racconta l’inedita Stagione 3 di The Haunting
Tale opera non ha mai visto la luce, ma a quanto pare lo showrunner aveva già in mente come costruirla.
Mike Flanagan, regista, sceneggiatore e montatore americano nato in particolare il 20 maggio 1978 a Salem, è un film-maker davvero molto affermato del mondo cinematografico e seriale di Hollywood che in questi anni sta rileggendo il genere horror in modo davvero sorprendente, di fatto diventando una delle voci più autorevoli del campo. In particolare, proprio il cineasta ha adattato ben due opere di Stephen King ovvero Il gioco di Gerald (2017) e Doctor Sleep (2019), avendo tra l’altro un curriculum di tutto rispetto nel campo dell’horror avendo realizzato molti titoli prima come Oculus – Il riflesso del male (2013), Il terrore del silenzio (2016) e altri. La sua fama, tra l’altro, si è accresciuta quando ha iniziato a lavorare per Netflix, realizzando parecchie serie televisive.
Mike Flanagan ha annunciato inaspettatamente la Stagione 3 di The Haunting
Il debutto in streaming di Mike Flanagan è avvenuto in particolare con la serie antologica The Haunting, con ogni stagione che traspone un libro di riferimento. Se la prima stagione, The Haunting of Hill House (2018) è ispirata all’Incubo di Hill House di Shirley Jackson, la seconda, The Haunting of Bly Manor, invece traspone il racconto Il giro di vite di Henry James. Ebbene, nonostante lo show si è poi concluso, in realtà nelle ultime ore si è scoperto che il film-maker aveva in teoria in programma una Stagione 3 che non ha mai visto la luce. Bloody Disgusting ha infatti messo in evidenza che, nella nuova edizione del libro Hell House di Richard Matheson è contenuta un’introduzione di Flanagan in cui racconta che inizialmente proprio tale testo doveva essere adattato per la terza stagione di The Haunting, ma che poi ci sono stati problemi di diritti.
“Se ci fosse stata una terza stagione, avrei voluto che quella stagione fosse The Haunting of Hell House. In realtà è stato il primo titolo che abbiamo esplorato dopo la fine di Hill House, ma si era parlato dei diritti e non sembrava esserci una strada da seguire. …Non so se sia mai esistita una storia di una casa stregata così decisamente cinematografica come Hell House. È stata scritta da un uomo che pensava visivamente, che aveva un talento per le scene cinematografiche, le aspettative del pubblico e le emozioni viscerali che sfuggì a molti dei suoi predecessori letterari. Questo è uno dei motivi per cui Io sono leggenda [sempre di Richard Matheson] risuona così profondamente, e Stephen King ha ragione quando dice: ‘Senza il suo Io sono leggenda, non ci sarebbe stata la Notte dei Morto viventi.’ Senza Hell House, direi che non ci sarebbero Poltergeist, né The Conjuring, né Insidious.”
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