Susan Sarandon licenziata dalla sua agenzia dopo i commenti pro-Palestina

L'attrice premio Oscar a una manifestazione pro-Palestina ha affermato che gli ebrei "stanno avendo un assaggio di cosa si prova ad essere musulmani negli Stati Uniti".

Dopo la star di Scream Melissa Barrera, ora è il turno del Premio Oscar Susan Sarandon a venir licenziata. Se Barrera è stata “semplicemente” allontanata dal progetto cinematografico horror, Sarandon è stata lasciata a piedi dalla sua agenzia. Il motivo sono le sue osservazioni fatte in una recente manifestazione filo-palestinese a New York City.

La star di Thelma & Louise, 77 anni, ha partecipato a diverse manifestazioni a sostegno della Palestina da quando è scoppiato il conflitto tra Hamas e Israele. Un portavoce della United Talent Agency (UTA) ha confermato a Deadline che non avrebbero più lavorando con lei.

In particolare, la star è stata criticata per aver detto in una manifestazione: “Ci sono molte persone che hanno paura di essere ebree in questo momento e stanno avendo un assaggio di cosa vuol dire essere musulmano in questo paese”. Ha anche ritwittato un post filo-palestinese di Roger Waters dei Pink Floyd, da anni criticato per aver fatto commenti antisemiti.

Nel filmato girato a una manifestazione, Susan Sarandon dice alla folla: “Le persone si pongono domande, si alzano in piedi, si istruiscono, le persone si allontanano dal lavaggio del cervello iniziato quando erano bambini”. Ha incoraggiato i partecipanti a “essere forti, pazienti, chiari e schierarsi con chiunque abbia il coraggio di parlare apertamente” e ha ringraziato “la comunità ebraica che è venuta a proteggerci”.

Sarandon ha una lunga storia di attivismo politico. È diventata una voce di spicco nel movimento contro la guerra durante l’invasione dell’Iraq del 2003 ed è stata una dura critica alla politica di Donald Trump durante il suo mandato. Nel 2018 è stata arrestata durante una protesta della marcia delle donne a Washington DC, in opposizione alla politica di immigrazione dell’amministrazione Trump. È stata nuovamente arrestata all’inizio di quest’anno durante una protesta che chiedeva salari equi per i lavoratori dei ristoranti presso il Campidoglio dello Stato di New York, ad Albany.