Mrs. Doubtfire: le improvvisazioni di Robin Williams diventate leggenda
Il regista Chris Columbus ha recentemente raccontato che, per tale motivo, sono stati girati moltissimi filmati dietro le quinte del film che non hanno mai visto la luce.
Mrs. Doubtfire (in lingua italiana, Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre) è il lungometraggio diretto da Chris Columbus (Harry Potter e la pietra filosofale, Pixels) liberamente ispirato al romanzo del 1987 Un padre ad ore di Anne Fine. Si tratta di un progetto molto intenso e commovente che vede come protagonista il compianto Robin Williams (Good Morning, Vietnam, Will Hunting – Genio ribelle), interprete di un padre di famiglia allontanato, dopo il divorzio, dai suoi figli che, per riavvicinarsi a loro, sfrutta le sue incredibili doti da doppiatore per trasformarsi in un’altra persona ovvero la governante Mrs. Doubtfire. Che dire? Come molti altri film, proprio tale progetto è il perfetto campo di prova per Williams che ha dimostrato un talento smisurato, specialmente per l’improvvisazione.
Mrs Doubtfire ha mostrato tutto il grande talento di Robin Williams
Ecco perché non deve stupire che lo stesso regista di Mrs. Doubtfire, ovvero Chris Columbus, in una recente intervista per Business Insider, ha raccontato degli incredibili retroscena dietro il progetto, spiegando che l’attore aveva improvvisato talmente tante volte che c’è stato bisogno di raccogliere metri e metri di pellicola per tenere traccia di tutte le sue apparizioni su schermo.
“Il povero supervisore della sceneggiatura. Ricorda, eravamo all’inizio degli anni ’90, lei non stava scrivendo quello che lui stava dicendo. Lo stava scrivendo a mano e Robin avrebbe cambiato ogni ripresa. Quindi Robin andava in un posto dove non riusciva a ricordare molto di quello che aveva detto. Andavamo dal supervisore della sceneggiatura e glielo chiedevamo e a volte non capiva nemmeno tutto. Spesso ci dava letteralmente una visione completamente diversa da quella che abbiamo fatto con le riprese in sceneggiatura. Sono arrivato al punto che ho dovuto girare l’intero film con quattro telecamere per stargli dietro. Nessuno di noi sapeva cosa avrebbe detto quando ha iniziato e quindi volevo che la telecamera puntasse sugli altri attori per cogliere le loro reazioni… [lo studio] adorava ciò che vedevano. Hanno guardato tutto? Non credo. Abbiamo girato quasi 2 milioni di piedi di pellicola su quella foto.”
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