Squid Game: La sfida, concorrenti minacciano di far causa a Netflix

I concorrenti di Squid Game: La sfida, il reality show basato sulla popolare serie sudcoreana, stanno minacciando azioni legali contro Netflix e i produttori. I concorrenti affermano di essere rimasti feriti durante le riprese del game show.

Uno studio legale britannico specializzato in lesioni personali rappresenta due giocatori – rimasti anonimi – che affermano di aver subito ipotermia e danni ai nervi durante le riprese, avvenute nel clima rigido e freddo del Regno Unito. Express Solicitors ha dichiarato in un comunicato stampa di aver inviato lettere di reclamo allo Studio Lambert, il co-produttore dello show.

Le accuse dei concorrenti riguardano la loro esperienza durante le riprese del gioco di apertura dello show, Red Light, Green Light, in cui i giocatori devono sfuggire allo sguardo di una minacciosa bambola robotica. Il gioco è stato girato ai Cardington Studios, un’ex base della Royal Air Force a Bedford, durante una ondata di freddo in Gran Bretagna. Netflix ai tempi delle riprese rivelò che tre dei 456 giocatori avevano necessitato di cure mediche.

Express Solicitors ha affermato che i suoi clienti hanno rischiato la salute dovendo rimanere immobili per lunghi periodi durante le riprese, mentre cercavano di rimanere dentro la competizione. Daniel Slade, CEO di Express Solicitors, ha dichiarato: “Riconosciamo che le persone possano vedere questa come una classica battaglia tra Davide e Golia, con la società e i suoi partner di produzione. I concorrenti pensavano di prendere parte a qualcosa di divertente e non si aspettavano di soffrire così. Ora sono rimasti feriti dopo aver trascorso del tempo bloccati in posizioni di stress dolorose a temperature fredde.”

Un portavoce di Squid Game: La sfida ha dichiarato: “Nessuna causa è stata intentata da nessuno dei concorrenti di Squid Game. Prendiamo estremamente sul serio il benessere dei nostri concorrenti”. A febbraio il set del game show ha dovuto affrontare un’ispezione di sicurezza, dopo gli incidenti medici sul set. L’Health and Safety Executive britannico – o HSE come è più comunemente noto – ha ricordato ai produttori di pianificare adeguatamente i rischi legati alla ricreazione del film drammatico coreano, ma alla fine ha deciso che non erano necessarie ulteriori azioni.