Christopher Nolan e l’interessante parallelismo tra The Prestige e Oppenheimer
Il noto film-maker britannico ha paragonato la figura di Nikola Tesla a quella di J. Robert Oppenheimer.
Christopher Nolan è un famoso regista, sceneggiatore e produttore cinematografico inglese, nato in particolare a Londra il 30 luglio 1970. Stiamo parlando di uno dei cineasti più coraggiosi e apprezzati attualmente oltre ad essere uno dei film-maker con i maggiori incassi della storia del cinema. I suoi film, infatti, spesso diventano cult, arrivando al centro del dibattito pubblico e critico con una polarizzazione in alcuni casi eccessiva che poi semina la discussione. È passato decisamente molto dal suo esordio sul grande schermo, nel 1998, ovvero The Following e nel corso del tempo l’autore ha dimostrato di saper affrontare le tematiche e i generi più disparati, sempre con un’impronta epica e peculiare.
Christopher Nolan è recentemente al centro di diverse interviste
Ebbene, ultimamente, probabilmente per il lancio recente di Oppenheimer, Christopher Nolan è sempre al centro dell’attenzione, con molte testate che hanno avuto la possibilità di intervistarlo. In una recente chiacchierata con The Atlantic, l’artista ha fatto un’interessante paragone il suo ultimo biopic sull’inventore della bomba atomica e The Prestige.
“Oh sì, moltissimo. Non so se lo sai, ma a Tesla è stato, in modo piuttosto controverso, il merito di aver inventato il concetto di distruzione reciproca assicurata. Quando morì, ormai ceduto a una forma di follia, i funzionari governativi scesero nella camera d’albergo dove alloggiava e esaminarono le sue carte. Per favore, verifica tutto questo, comunque. È passato molto tempo dall’ultima volta che ho guardato il materiale. Come regista, fornisci con disinvoltura tutti questi fatti, perché a Hollywood è tutto un tentativo di vendita. … Si diceva che avesse scarabocchiato il progetto di una sorta di raggio mortale e, anche se non penso che ci fosse alcuna scienza dietro a ciò, l’idea era che quest’arma sarebbe stata così potente che se entrambe le parti avessero avuto questo, metterebbe fine alla guerra. Questo è molto simile alle conclusioni a cui arrivò Oppenheimer. Quando le persone sono così intelligenti, riescono a trovare un modo per dare un senso a qualsiasi cosa. Mi sembrava che avesse l’idea che finché non verrà usata la bomba, la gente non lo capirà davvero. Questa è una razionalizzazione piuttosto estrema, e la storia di Oppenheimer è piena di questa ginnastica mentale. Era una persona molto etica, ma aveva anche un modo filosofico brillantemente astratto di guardare tutto ciò in cui era coinvolto, e questo può portarti in posti piuttosto strani.”
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