Picasso. Un ribelle a Parigi: recensione del film d’arte
L'artista più indescrivibile del secolo scorso; una molteplice visione estetica: inafferrabile e geniale. Il documentario su Pablo Picasso, prodotto dalla Nexo Digital, è al cinema il 27,28 e 29 novembre 2023
Picasso. Un ribelle a Parigi. Storia di una vita e di un museo per celebrare i 50 anni dalla morte del grande artista, icona di un eclettismo che ha varcato i confini della genialità, percorrendo da indomito ribelle, un secolo di guerre e cambiamenti. Picasso è stato tutto, clown, arlecchino, sempre imprevedibile. La sua una vita sul filo della contraddizione, in una commistione agitata e frenetica di gioia e malinconia, di sogno e incubo. Enfant prodige, ha subito dimostrato un talento straordinario dal tratto vivo e vivace, dalle forme ben definite, dai colori potenti e fortemente espressivi.
Picasso. Un ribelle a Parigi: un eterno straniero nella città di tante e varie visioni artistiche
Picasso. Un ribelle a Parigi, vede la voce narrante dell’attrice iraniana Mina Kavani, giunta a Parigi per fuggire alla censura imposte del regime degli ayatollah. A lei il ruolo di “Cicerone”, di guida in un percorso che traccia la vita artistica e personale di Pablo Picasso, un eterno straniero in una città dove trascorrerà quasi tutta la sua vita.
Parigi, in quegli anni è lo stereotipo del successo; la città in cui se hai l’arte dentro è la meta privilegiata, il luogo desiderato. Così è per il giovane Pablo che, pur restando “straniero” vive pienamente il clima, le atmosfere di una città a volte “magica”, a volte “grottesca”, a volte ospitale, amorevole.
Sono gli anni della Bohème, anni in cui trasgredire è sinonimo di arte, contrapporsi alle dinamiche “moderne” quasi di protesta rispetto al mondo circostante era una moda diffusa tra gli intellettuali così come ricercare comportamenti di tipo scandalistico e tutto ciò affascina Picasso che, nonostante l’estrema povertà è consapevole di essere nel posto dei desideri e delle opportunità.
La sua passione di esser grande in mezzo ai grandi; l’arroganza del genio nel posto degli “arroganti”: due forze che si scontrano costantemente in lui e solo la frequentazione di artisti come Matisse riuscirà ad armonizzare, placare, addolcire.
Sceglie Montmartre, la collinetta degli artisti, abitata da pittori, anarchici, tossicomani; sceglie edifici di sfarzo semi vuoti, inghiottiti dall’ideologia patriottica e politica, la città dalle luci rosse, il Moulin Rouge, le vie nascoste, la torre Eiffel, il modernismo architettonico. Picasso è “ribellione culturale”, è calore e siccità, è miseria e ricchezza, è silenzio e rumore è l’oltre, luogo reale e astratto dove incontra la sua Arte! Sartre diceva: L’uomo non è altro ciò che pensa di se stesso.
Picasso, un ribelle a Parigi: l’acclamazione di un artista a simbolo di se stesso
La grandezza di Pablo Picasso, cognome ereditato dalla madre, è immagine di un’arte a doppia interpretazione: la sua unicità e la sua continua, frenetica esigenza di esprimersi! Un artista appassionato e passionale, un uomo dall’indole mediterranea, senza sfumature, combattuto e inquieto tra luci e malinconie, imbevuto di metafore religiose, capace di rivoluzionare se stesso nella continua ricerca di sensi, di significati, di legami: un uomo la cui grandezza si misura con un’inimitabile, eccezionale potenza creativa. Un’arte che incarna la filosofia di tempi difficili, che interpreta il Male e il Bene; un’arte che legge l’umano e lo domina scacciando i mostri degeneri di un io che frantumato dal disagio del vivere. Percorsi straordinari dentro forme che catturano, che interpretano, che ingabbiano, rapiscono e scuotono; figure che si inseguono, armonie compiute, matematiche, rituali lontani, colori intensi, accesi, caldi, bui; significati, concetti, astrazioni in un’arte sempre più incisiva, chiara, tagliente, luminosa.
“Datemi un museo e lo riempirò”: oltre 5000 opere a testimoniare un’arte che non ha trascurato nulla! “Sono il migliore collezionista di me stesso” diceva, onnivoro, divoratore di realtà, bellezza e bruttezza
Picasso. Un ribelle a Parigi: valutazione e conclusione
Dove il confine tra il genio artistico e vita personale? È questa la domanda che in Picasso, un ribelle a Parigi riecheggia in tutto il documentario. Non esiste alcuna linea di demarcazione; la sua arte è la sua vita privata, personale, intima; la sua arte sono le sue donne, i suoi amori distruttivi, la sua indomita passionalità, i suoi slanci e le sue malinconie.
Importante non è ciò che è stato ma ciò che ha lasciato.
Picasso, un ribelle a Parigi, film diretto da Simona Risi non trascura nulla; mette in scena Pablo Picasso, nella sua interezza, nella sua complessità, nella sua follia. Scandisce le fasi di una vita longeva e celebra l’artista/ uomo nella sua grandezza e nella sua irascibile fragilità. Ad accompagnare il documentario le musiche di Emanuele Matte e numerose interviste fatte a critici d’arte, curatori e artisti che contribuiscono a comporre un completo ritratto di Pablo Picasso.
Picasso, un ribelle a Parigi è una grandissima opportunità per conoscere in modo approfondito uno dei più grandi artisti del Novecento.
Prodotto dalla Nexo Digital, per la rassegna Arte al cinema, il documentario è in sala il 27, 28 e 29 novembre 2023.
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