Doppia coppia: recensione della commedia romantica con Emanuela Mascherini
Doppia coppia è una commedia sull'amore, sulla natura e sugli equivoci che accompagnano i rapporti interpersonali
Doppia coppia è una commedia romantica che, seguendo tutti gli elementi propri del genere, presenta personaggi sui generis, rendendo la storia intrisa di originalità e di una sottile comicità che intrattiene e, a volte, riesce anche a divertire. Con nel cast i fratelli Michele e Stefano Manca e l’attrice Maria Celeste Sellitto, il regista Igor Biddau dirige una pellicola sentimentale dolce e simpatica, con protagonista Emanuela Mascherini. L’attrice, scrittrice, regista e sceneggiatrice veste qui i panni di Fernanda, principessa azzurra che ribalta ruoli, stereotipi e ideali che si ha sempre più il coraggio di cambiare e modificare.
La natura e le sue terre incontaminate sono capaci di unire le persone più diverse
Fernanda è una guida turistica amante della natura e dedita a lunghe e difficoltose camminate di trekking. Single da anni, è pienamente soddisfatta del proprio lavoro e dei propri rapporti d’amicizia, che includono, primi fra tutti, Vincenzo e Anna. Vincenzo è un amico speciale, con il quale condivide molte cose, ma che dal punto di vista sentimentale è completamente diverso da lei: rubacuori e single per scelta, è contro qualsiasi relazione stabile, come lo è anche Anna, che si concede ogni tipo di avventura, ma che in realtà è alla disperata ricerca dell’anima gemella. L’amico di Vincenzo, Tonino, sembra avere in comune con Anna proprio questo desiderio di trovare finalmente la persona giusta, ma a differenza di Anna, non ha mai avuto intenzione di perdere tempo con quei rapporti spesso troncati sul nascere. Fernanda e Vincenzo pensano che Anna e Tonino siano quindi perfetti insieme e che serve loro solo l’occasione giusta per incontrarsi e passare del tempo insieme. Tra prime esitazioni e tentennamenti il gioco ha inizio e comincia a diventare sempre più serio: Anna e Tonino vivono varie situazioni da soli, anche se tutt’altro che romantiche, e lentamente si avvicinano. Cosa che al tempo stesso porta anche Fernanda e Vincenzo a trascorrere intere giornate insieme, spesso a parlare e sperare che Anna e Tonino trovino l’uno nell’altra ciò che cercano da anni. Forse anche Vincenzo e Fernanda, senza rendersene subito conto, si avvicinano tra loro, scoprendo che quello che in realtà li lega non è solo un’amicizia di lunga data.
Se inizialmente la scelta di rompere la quarta parete e una sceneggiatura estremamente semplice rendono Doppia coppia un prodotto tutt’altro che cinematografico, quasi documentaristico, questo stile chiaro, scorrevole ed elementare diventa poi perfettamente in linea con il tono più spontaneo, pacato e mansueto che avvolge l’intera pellicola. Fa in modo, inoltre, che siano perfettamente comprensibili e verosimili i rapporti tra i personaggi, come la profonda amicizia che lega Fernanda e Vincenzo, il rapporto stretto che si instaura tra due persone estremamente diverse, come sono Fernanda e Anna, e l’amicizia maschile tra Vincenzo e Tonino. Tra bio e junk food, notti in tenda e hotel a 4 stelle, naturale e artificiale, sport e relax, dipendenza e odio verso i social, smartphone di ultima generazione e totale assenza di segnale, si arriva infine al fatidico contrasto che lega le due coppie: amicizia e amore. O forse sarebbe più corretto chiedersi se si tratta di amicizia o di amore. Le due coppie sono già simili e fatte l’uno per l’altra, capaci di completarsi nelle sostanziali differenze di visione del mondo e gestione della sfera amorosa.
Doppia coppia è un affresco di vita e attualità con un gusto retrò
Ogni figura presente in Doppia coppia mostra una diversa modalità di vivere l’amore: c’è l’inguaribile e infallibile donnaiolo, c’è chi cerca e crede fermamente nel vero amore, chi si lancia in continue avventure senza mai farsi domande su ciò che prova e chi crede che sia meglio stare soli che accontentarsi o vivere esperienze che iniziano già finite. Tutti e 4 hanno in comune la difficoltà di mettere realmente in campo i propri sentimenti e quelle emozioni che abbattono barriere, convenzioni e relazioni consolidate negli anni. Doppia coppia è un film essenziale, scorrevole e godibile, tenero in alcuni momenti, simpatico e romantico in altri; una storia affabile, mite e ben soppesata nel suo inconfondibile genere di commedia romantica. Insieme alla protagonista assistiamo così alla costruzione di un amore, al cambiamento di un rapporto d’amicizia e alla natura, quella che li circonda e quella dei sentimenti, una natura che prevale e vince su paure e convinzioni. Lo spettatore diventa parte attiva della presa di coscienza di ognuno dei personaggi, nel difficile impossibile e unanime tentativo di dare una definizione unica di vero amore.
Doppia coppia: valutazione e conclusione
Quella di Igor Biddau è una commedia romantica senza troppe pretese, tra gli scorci naturalisti e le viste mozzafiato della Toscana collinare, tra sentieri nel verde e ardui percorsi di trekking e un’atmosfera tra borgo medievale e hotel ultra moderni, che appaiono in parte anche innovativi, con comfort che si aggiungono e stonano con ciò che l’ambiente circostante offre. Un gioco di opposti realistico e che interessa tutti gli aspetti della pellicola. Un film che procede permeato da un’aria fiabesca e incantata, un’atmosfera che si palesa nella sceneggiatura, nello sviluppo della narrazione, nel seguire con attenzione tutti gli step del “viaggio dell’eroe”, nella voce fuori campo della protagonista e nei panorami che si intervallano con le sequenze più drammatiche. Come a ricordarci che i rapporti più sinceri non hanno bisogno di nessuna sovrastruttura: possono nascere ovunque, tra chiunque, nei luoghi più scomodi e spaventosi e nelle situazioni più assurde, illogiche e folli, rese straordinarie solo da chi si ha accanto in quel momento.