Il rifugio delle anime. Storia di Natuzza Evolo: il doc sull’incredibile storia vera della mistica italiana

Con tanti preziosi contributi, Rai Tre fa luce su Natuzza Evolo, la mistica italiana per cui la Santa Santa ha avviato il Processo di Beatificazione.

Stasera, alle 23.10, Rai Tre manderà in onda il docufilm Il rifugio delle anime. Storia di Natuzza Evolo, una produzione di Studio Colosseo in collaborazione con Rai Documentari. Sulla mistica, nata a Paravati di Mileto, in Calabria, il Vaticano sta attualmente conducendo il Processo di Beatificazione.

L’opera ripercorre le tappe principali di una vita straordinaria, sulla quale tengono tuttora banco parecchie discussioni. Curata da Pino Nano e Maurizio Pizzuto, ricostruisce gli episodi cruciali di una storia tra mistero e fede religiosa, trasformata, con il passare degli anni, in una leggenda popolare. Quello stesso Pino Nano le cui interviste a Natuzza Evolo vengono inserite tra le numerose testimonianze raccolte, comprensive del primo documentario Rai risalente agli anni Ottanta, curato dall’antropologo Luigi Maria Lombardi Satriani, suo conterraneo.

Su Rai Tre il documentario sulla storia vera di Natuzza Evolo

Documentario Natuzza Evolo - Cinematographe.it

Gli eventi a lei ricondotti mettono alla prova la scienza. Mentre era in vita sosteneva a chiunque le facesse visita di parlare con il proprio angelo custode. Inoltre, non c’era Settimana Santa senza che venissero le stimmate e sul suo corpo comparissero i segni della Passione di Cristo. Inoltre, si narra che avesse il dono dell’ubiquità e diverse persone sostengono di essere stati miracolati dalla donna.

In un viaggio nei luoghi dove è cresciuta, a cominciare da casa sua, nella quale sono stati ospiti personaggi di ogni tipo, dagli artisti ai teologi fino ai giornalisti, avviene il racconto di Natuzza Evolo. Tra le altre località mostrate figurano pure il Duomo di Mileto, che lei frequentava, e la chiesa Cuore immacolato di Maria rifugio delle anime. Di lei parlano i Don Pasquale Barone e Michaele Cordiano, ma anche Ruggero Pegna, uno dei “miracolati” a cui venne diagnosticata una leucemia terminale, nonché il fisico nucleare Valerio Marinelli, che per sei decenni ha indagato sul suo grande mistero.

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