Susan Sarandon, le scuse per i commenti al corteo pro-Palestina
Susan Sarandon è stata licenziata dalla sua agenzia dopo alcuni commenti riguardanti la guerra Israele-Palestina: ora, l'attrice interviene chiedendo scusa ma senza cambiare schieramento
Susan Sarandon è una delle attrici più riconoscibili di Hollywood. Ormai una veterana del mondo del cinema, continua a lavorare attivamente e rivestire ruoli importanti anche in pellicole dinamiche, come la sua apparizione nel ruolo del villain in Blue Beetle del 2023. Ma Susan non è solo attiva da un punto di vista lavorativo, la sua vita privata e sociale è fortemente impegnata in cause che non sono necessariamente legate al mondo dello spettacolo o con lo showbusiness. Susan è una donna che rende le sue posizioni più che chiare, anche se la conseguenza è essere licenziata dalla propria stessa agenzia di promozione a causa di alcune dichiarazioni considerate eccessive, quasi antisemitiche, fatte durante una manifestazione pro Gaza.
Ora, la celebre attrice prova a chiedere scusa, ma non torna sui suoi passi per quanto riguarda la posizione presa riguardo il conflitto Israele-Palestina. Tuttavia, vuole raddrizzare il tiro per non farsi fraintendere dal grande pubblico.
Susan Sarandon e quei commenti sul conflitto Israele – Palestina, la sua spiegazione è chiara ma non ritratta del tutto
Le affermazioni della 77enne nel corso della manifestazione erano state piuttosto aggressive nei confronti dello Stato di Israele, ma è volontà dell’attrice sottolineare quanto l’intento delle sue dichiarazioni non fosse assolutamente l’antisemitismo. Durante il discorso fatto in pubblico a favore della Palestina, la star si è lasciata andare ad un commento sugli ebrei che ha portato all’abbandono da parte della United Talent Agency, che aveva deciso di non rappresentarla più.
Con un post su Instagram, la protagonista di The Rocky Horror Picture Show esprime il suo rammarico riguardo l’uscita infelice con le seguenti parole: “Recentemente sono stata a una manifestazione insieme a un variegato gruppo di attivisti che cercavano di mettere in evidenza l’urgente crisi umanitaria di Gaza e invocavano un cessate il fuoco. Non era in programma che parlassi, ma sono stata invitata a salire sul palco e dire qualche parola”. Ha poi continuando, dicendo: “Nel tentativo di comunicare la mia preoccupazione per un incremento dei crimini d’odio, ho detto che gli ebrei americani, in quanto bersaglio di odio antisemita, ‘stanno sperimentando un assaggio di ciò che significa essere musulmani in questo Paese, così spesso soggetti alla violenza!“
Ha spiegato: “Queste parole sono state un errore terribile, dal momento che sottintendono che finora gli ebrei siano stati estranei alla persecuzione, l’esatto contrario della realtà. Come tutti noi sappiamo, da secoli di oppressione e genocidio in Europa fino alla strage nella sinagoga della Tree of Life a Pittsburgh, in Pennsylvania, gli ebrei hanno sempre avuto una certa familiarità con la discriminazione e la violenza religiosa che continua anche oggi”. Infine, Susan Sarandon ha concluso con le scuse: “Mi pento profondamente di aver sminuito questa verità e di aver ferito delle persone con questo commento. Volevo mostrare solidarietà alla lotta contro qualsiasi genere di bigottismo, e mi scuso per aver fallito in questo tentativo. Continuerò nel mio impegno per la pace, la verità, la giustizia, la compassione per tutti i popoli. Spero che possiamo incontrarci con amore e volontà di impegnarci nel dialogo, specialmente con coloro i quali non siamo d’accordo”.