Morgan e quel talento inespresso per colpa della stampa: “Lynch mi ama, i registi italiani non hanno coraggio”
L'amore per il cinema, purtroppo quasi totalmente inespresso. MA di chi è la colpa?
Marco Morgan Castoldi sta per pubblicare un nuovo album, …E quindi insomma ossia, su testi di Pasquale Panella che rielaborano le poesie del cantante dal suo libro Parole d’aMorgan (ed. Baldini+Castoldi, 2022). È il suo primo CD dal 2012, anno in cui ha pubblicato la seconda raccolta di cover in Italian Songbook vol. 2 (il primo volume era del 2009) e il primo di inediti dal 2007, quando ha pubblicato Da A ad A (BMG Ricordi). In questo tempo ha però continuato in maniera costante a produrre musica che ha diffuso in progetti web o innovativi, come L’audiolibro di Morgan (Io, l’amore, la musica, gli stronzi e Dio).
Tra la sua vastissima produzione artistica, tra libri, NFT, partecipazioni in programmi TV, ci sono anche le colonne sonore per due film, Ingannevole è il cuore più di ogni altra cosa di Asia Argento e Il Suono Delle Vanità di Alex Infascelli, entrambi del 2004: da quest’ultimo score, è tratto anche uno dei suoi brani più importanti e suggestivi, Una Storia d’Amore e di Vanità, ispirato al mito di Eco e Narciso.
Morgan, grandissimo musicista e pensatore libero, è noto anche per alcune sue esternazioni che portano alla luce dinamiche un po’ perverse relative al mondo dello spettacolo (come le sue rivelazioni sui collegamenti tra case discografiche e concorrenti ad X-Factor 2023, talent per il quale detiene il record mondiale di vittorie come giudice).
Morgan e la passione per le colonne sonore, stroncata dal cattivo giornalismo
Noi di Cinematographe.it abbiamo avuto modo di parlare con lui in un’intervista fiume in cui l’artista ha parlato di filosofia, del suo nuovo CD e, chiaramente, anche del mondo cinematografico. Nonostante abbia fatto poche soundtrack, Morgan dice che le colonne sonore sono la cosa che gli riesce meglio: “La cosa che faccio meglio nella mia esistenza artistica è la musica per film, è la mia più grande specialità. E paradossalmente, non c’è nessun regista italiano che abbia il coraggio di affidarmi una sua colonna sonora, e in questo sbagliano, perché non sanno che farei dei capolavori assoluti.”, ci racconta Morgan.
Certo, se lo dicesse solo lui potremmo anche non crederci, ma ovviamente Morgan ha lavorato anche col grande “Gaspar Noè, che mi ha voluto a tutti i costi per un suo film“, ricevendo apprezzamenti anche dall’insuperabile David Lynch; “ha ascoltato la mia musica”, racconta l’artista, “e ha detto: se avessi conosciuto Morgan vent’anni fa, adesso lui sarebbe Angelo Badalamenti”.
Anche noi pensiamo che un talento come quello di Marco Castoldi darebbe un contributo notevole al cinema del Bel Paese, ovviamente senza nulla togliere agli artisti che già collaborano assiduamente con la settima arte. Ma allora perché ciò non accade? A detta di Morgan sta semplicemente pagando il prezzo del come la stampa l’ha dipinto: “i giornalisti si sono comportati molto male nei miei confronti, facendo una narrazione che mi ha leso […] il problema di Morgan è che sta in un Paese che non se lo merita“.
Leggi anche le altre dichiarazioni di Morgan nella nostra intervista