Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco: recensione del film Netflix di Zack Snyder

Ancora una volta tornano sul grande schermo I sette samurai di Kurosawa, in chiave western e sci-fi. A rileggerne lo spessore drammaturgico è un autore in qualche modo controverso e perlopiù bistrattato come lo è Zack Snyder da moltissimi anni a questa parte. Eppure, tra echi Milleriani, Eastwoodiani e Tarantiniani, Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco e così il cinema Snyderiano, trova la luce, abbandonando il crepuscolare e non è affatto un peccato. Da venerdì 22 dicembre solo su Netflix!

Non ho mai chiamato casa nessun posto“, dice malinconicamente Kora (una splendida Sofia Boutella), guardando verso un tramonto non più cupo, come le atmosfere che avvolgono gran parte di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, piuttosto luminoso, caldo e una volta per tutte confortante.
Un frammento che si riallaccia immediatamente ad una tradizione certamente immortale, di un cinema western duro a morire, che guardando a Kurosawa, Ford, Sturges, Leone ed Eastwood, non disdegna un gioco cinefilo e citazionista che dalla prima sequenza, accompagna lo spettatore fino ai titoli di coda, richiamando il cinema di Crichton, Miller, Jackson, Tarantino e molti altri, dando vita ad un’operazione senz’altro personale e visibilmente frutto di un regista che ama il cinema, in ogni sua forma e linguaggio, pur distanziandosi dal resto della sua filmografia.

Poco importa se Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco sia soltanto il primo segmento di un lavoro ancor più ampio, o ancora, che faccia parte di un potenziale universo narrativo capace di includere perfino un film estremamente fracassone, ingenuo e derivativo come Army of the Dead. Ciò che conta è che Zack Snyder abbia trovato a distanza di due anni dall’ultima regia, un’idea di cinema inaspettatamente estranea da quanto visto in precedenza, e proprio per questo non soltanto convincente, bensì amabile e di gran lungo più interessante rispetto a moltissimi altri titoli del momento.

Zack Snyder guarda ai maestri – Cinema western e citazionismo

Rebel Moon - Parte 1 Figlia del Fuoco - Cinematographe.it

Per questa ragione l’assenza di una distribuzione in sala del film, pur limitata, da parte di Netflix, risulta essere un vero peccato, poiché, così com’era stato per Watchmen, Sucker Punch e Zack Snyder’s Justice League, Rebel Moon: Figlia del fuoco – Parte 1, non soltanto gode di uno straordinario e memorabile approccio all’immagine – dal punto di vista puramente visivo, quest’ultimo lavoro di Snyder ha gioco facile confrontato all’ultimo anno e più di cinema sci-fi e non solo -, ma anche di un’idea di scrittura estremamente dilatata e riflessiva che trova nella sua natura scarna ed essenziale, la misura di un cinema sempre più maturo, che guardando ai maestri, dà vita ad un’impronta personale mai così potente e riuscita.

D’altronde il citazionismo appartiene da sempre alla filmografia dell’autore di L’uomo d’acciaio e Batman v Superman: Dawn of Justice, eppure questa volta non è semplicemente un guardare altrove, piuttosto una prova coraggiosa e potenzialmente pericolosa rispetto alla volontà di estrapolare una nuova forma di linguaggio e vita cinematografica, da un qualcosa che sullo schermo è già accaduto – e trattandosi di veri e propri maestri – perfino sopravvissuto al tempo e all’inarrestabile evolversi delle forme e dei contenuti del nuovo cinema, inserito qui da Zack Snyder in un contesto narrativo e d’immagine completamente differente, producendo un contrasto che se in un primo momento fa sorridere, un attimo dopo spinge a riflettere e pensare che forse quel contrasto non sia altro che un incontro, di quelli davvero inaspettati e proprio per questo, desiderati.

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, rifacendosi direttamente all’immortale eredità cinematografica dei Sette Samurai di Kurosawa, rintraccia in quella cupezza d’immagine e linguaggio e così in quel divertimento celato, spezzato via via dalla violenza spietata di un affresco sociale – e storico – certamente drammatico e frutto di uno sguardo sia alle condizioni passate del Giappone dell’era Sengoku, che a quelle di fine anni ’40 e primi ’50 vissuti dallo stesso Kurosawa tra sconforto e successi, una metafora mai così viva, femminista, pop ed immersiva  – tanto rispetto al visivo, quanto al narrativo – dell’impulso che tutt’oggi conduce il popolo o il singolo individuo, sempre più stanco e vittima di ricatti travestiti da concessioni, all’inevitabile ribellione e alla sfida di quel potere illuso a tal punto del proprio ruolo, da non osservare il pericolo sempre più incombente, scaturito dalle sue stesse azioni e decisioni.

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco: valutazione e conclusione

Rebel Moon - Cinematographe

La banda dei sette di Snyder convince e intrattiene, figlia di un cinema Milleriano ed Eastwoodiano che facendo capolino qua e là, ne modella tratti e caratteri distintivi, permettendo allo spettatore di guardare alla Kora di Sofia Boutella e così all’ingenuo, eppure non così inefficace Gunnar di Michiel Huismancome, ritrovandovi moltissimo di titoli quali Mad Max oltre la sfera del tuono, Lo straniero senza nome e Gli Spietati, riletti da Snyder in chiave fumettistica, fracassona e spettacolare, eppure, ancora una volta, molto più scritta, che poggiata sull’immagine.

Quelli di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco sono giovani ed attraenti (no, non è una sorpresa trattandosi di Zack Snyder) cowboy disperati, che in nome di una causa comune, la ribellione – non è nemmeno importante chi davvero sia stato colpito e come dal potere, chiamato qui, Balisarius – uniscono le proprie forze, muovendosi senza sosta tra pianeti, frontiere – ancora una volta l’immaginario western – cavalcate, scontri e sparatorie, per la prima volta nel cinema Snyderiano molto poco violente e adulte, pur di raggiungere la salvezza e così la libertà.
Snyder non è più crepuscolare, ha trovato la luce e non è affatto un peccato.

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco è su Netflix a partire da venerdì 22 dicembre 2023.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 4
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.3

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