Gary Oldman sui film di Harry Potter: “Mi hanno salvato quando ero un padre single”
Ospite del Drew Barrymore Show, Gary Oldman ha confessato che la saga di Harry Potter lo ha salvato durante uno dei momenti più difficili della sua vita.
Impegnato nella promozione della terza stagione di Slow Horses, la serie Apple Tv+ che lo vede protagonista, Gary Oldman è stato ospite del Drew Barrymore Show. Un’occasione per parlare dei suoi nuovi progetti, ma anche per svelare qualche retroscena sulla sua carriera, costellata da diversi ruoli iconici tra qui quello di Sirius Black nella saga di Harry Potter e quello del Commissario Gordon nella trilogia del Cavaliere Oscuro firmata da Christopher Nolan. Due ruoli che, stando alle sue parole, gli hanno salvato la vita.
Gary Oldman svela perché i film di Harry Potter lo hanno salvato quando era un padre single
Gary Oldman, per chi non lo sapesse, ha tre figli: Alfie, avuto con l’attrice Lesley Manville, e Gulliver e Charlie, entrambi avuti la fotografa e modella Donya Fiorentino. Quando è stato scelto per interpretare il padrino di Harry Potter e in seguito per vestire i panni del Commissario Gordon, l’attore è riuscito finalmente a coniugare lavoro e famiglia. “A 42 anni mi sono ritrovato divorziato e ho avuto la custodia di questi ragazzi. È stata dura perché c’è stato un cambiamento nell’industria in cui molte produzioni venivano girate in Ungheria, Budapest, Praga, Australia, sapete, tutti questi posti (per ragioni fiscali). Ho dovuto rifiutare molti lavori per poter stare con i miei figli. “Grazie a Dio c’è stato Harry Potter”Questi due franchise – Batman e Harry Potter – mi hanno davvero salvato, perché mi hanno permesso di fare il minor numero di lavori per il maggior numero di soldi e di stare a casa con i miei bambini“, ha dichiarato Oldman.
Durante le riprese della trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, Gary Oldman ha confessato di aver fatto avanti e indietro da Los Angeles per 27 volte, così da poter stare con i figli durante le pause: “Grazie a Nolan, le tempistiche sono state rispettate e io potevo andare a casa per tre giorni, tornavo per due, andavo a casa per un fine settimana, tornavo per un giorno… altrimenti, mi sarebbe sembrato che i miei figli fossero cresciuti da una tata“. La star, infine, ha sottolineato di aver deciso di essere un geniotre presente dopo le mancanze avute con il suo primo figlio: “Ho avuto l’opportunità di avere questi altri due figli e ho pensato: ‘Non posso. Ora mi è stato dato il vero dono di essere il padre che immaginavo di poter essere con il primo figlio, Alfie, e quindi ho la possibilità di riparare a questa situazione e cambiare le cose’“.