La Guerra del Tiburtino III: recensione del film di Luna Gualano
Dal Tiburtino III all'estrema periferia di Roma, parte una strana invasione aliena...
La Guerra del Tiburtino III è un film del 2023 uscito il 2 novembre in sala, diretto da Luna Gualano e prodotto da Carlo Macchitella, Manetti Bros e Pier Giorgio Bellocchio.
Estrema periferia di Roma. Al Tiburtino III un piccolissimo meteorite non più grande di una pietra viene raccolto e portato a casa da Leonardo De Sanctis.
Da quel momento, l’uomo inizia a comportarsi in modo bizzarro, radunando intorno a sé tutti quelli del quartiere insoddisfatti dell’amministrazione cittadina, poi costruendo delle vere e proprie barricate che isolino la zona dal resto della città.
Il figlio di De Sanctis, Pinna, decide di indagare sul fenomeno con i suoi amici e con l’intervento fortuito di Lavinia Conte, influencer e fashion blogger della Capitale capitata nel quartiere per rialzare il numero dei suoi follower in discesa. Ma di mezzo c’è una vera e propria invasione aliena, una razza dallo spazio vuole conquistare la Terra…
L’invasione degli ultracoatti
Si parte sempre dal contesto per capire di cosa si parla: e andando indietro con gli anni, la filmografia di Luna Gualano ha sempre avuto lo sguardo incentrato sulla lotta di classe aggiornata al postmoderno, tra imbarazzanti derive naif e profonde differenze culturali.
Con un’attenzione particolare a come fare critica e satira pungenti ma senza quella cattiveria che inasprisce e devia l’importanza del discorso; e senza mai dimenticare il genere come veicolo primario della narrazione filmica.
La Guerra del Tiburtino III è racchiuso tutto qua, in questi estremi: è forse l’espressione più felice della regista (dopo Go Home- A Casa Loro del 2018, per molti versi troppo aspro), sicuramente influenzata e aiutata dalla produzione Mompracem dei fratelli Manetti.
Il suo terzo film è allora uno sguardo coerente, divertito, lucidissimo, sulla società contemporanea, ma anche una dimostrazione di mano fermissima e di sguardo deciso sul cinema e le sue possibilità.
Cinema italiano alla riscossa
La fantascienza in Italia è, appunto, fantascienza nel senso di sponda inarrivabile: ma questa Guerra del Tiburtino dimostra che il genere sa essere grimaldello intelligente per scardinare e scoperchiare vasi di pandora anche con un low budget, se usato con la giusta ironia.
E soprattutto con la giusta combinazione di fattori diversi, ben coordinati e ugualmente importanti: dagli attori – Paola Minaccioni, Paolo Calabresi, il sempre più lanciato Antonio Bannò, ma anche Francesco Pannofino, Carolina Crescentini, Sveva Mariani: tutti affiatati senza una sbavatura – agli effetti speciali -e qui c’è lo zampino dei Manetti, con i loro effettisti a partire da Diego Arciero– fino alla sceneggiatura della stessa regista insieme al fidato Emiliano Rubbi.
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Il risultato è un omaggio a certo cinema, una rilettura sociale in salsa fantascientifica, un’operetta sgangherata ma capofila, nel 2023, di tanti film che hanno saputo riprendere con forza visioni e narrazioni originali per ridare respiro al cinema italiano.
La Guerra Del Tiburtino III: valutazione e conclusione
La Guerra Del Tiburtino III, di Luna Gualano, è un riuscitissimo caso di film che sfida il mercato e vince. Partire da una buona idea di base già è tanto: ma la Gualano ci mette anche una regia sicura con uno sguardo deciso sul genere, grandi attori italiani che rischiano e danno interpretazioni inedite, fotografia ed effetti speciali fanno il resto, facendo rimanere il film in perfetto equilibrio tra la potenza della storia indi e la raffinatezza del linguaggio cinematografico professionale.
È quindi una piccola battaglia vinta, specie contestualizzando il film in un 2023 che ha visto tanti felici esordi dietro la macchina da presa e ancora di più conferme di autori che rendono il cinema italiano vario a 360°.