Roma FF11 – 7.19 AM: recensione del film di Jorge Michel Grau
Una catastrofe naturale narrata minuto per minuto. Una vicenda accaduta realmente, ancora nella mente di chi l’ha vissuta in prima persona. A distanza di ben 31 anni dall’accaduto, Jorge Michel Grau porta sul grande schermo 7:19 AM, film incentrato sul terremoto che colpì Città del Messico nel 1985; il film è stato presentato all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma.
Città del Messico, 19 settembre 1985. Prime ore del mattino. In un edificio governativo tutti i dipendenti vengono convocati per una riunione straordinaria. Mentre prendono posto, improvvisamente un violento terremoto li seppellisce sotto nove strati di cemento e lamiere contorte. Bloccati tra le macerie del palazzo, i pochi sopravvissuti – un guardiano notturno e un alto funzionario di stato – vengono “abbandonati” in un totale “limbo oscuro”, aggrappati alle loro vite e in disperata attesa di aiuto.
Jorge Michel Grau mette in scena un accadimento che ha scosso le vite di parecchi abitanti di Città del Messico. Senza eccezionalità alcuna, 7:19 AM è un classico lavoro convenzionale, intriso di intensità e al contempo stesso di una soffocante angoscia capace di lasciare inquietudine nello spettatore.
19 Settembre 1985… Per non dimenticare
Una data difficilmente dimenticabile. Il 19 settembre 1985 a Città del Messico ci fu uno dei terremoti più disastrosi di sempre. Migliaia di persone morirono, soprattutto nella capitale, dove collassarono centinaia di edifici. Originariamente la scossa ebbe luogo di primo mattino lungo la costa Pacifica del Messico, nei pressi di Lazaro Cardenas, nello stato del Michoacàn al confine con il Guerrero.
Il terremoto del 1985 – “complementare” in 7:19 AM – stupì notevolmente la comunità scientifica; i danni si distribuivano in maniera più o meno concentrica intorno all’epicentro , diminuendo man mano che ci si allontanava dal luogo del terremoto. L’incredibile amplificazione sismica fu dovuta a causa della morfologia locale e del sottosuolo cittadino di Città del Messico. Ancora oggi questo fenomeno – paradossalmente dai toni “paranormali” – fa parlare di se e Jorge Michel Grau sceglie di rappresentare pragmaticamente una storia che in molti vorrebbero dimenticare.
Mettere il dito nella piaga
Jorge Michael Grau senza sofisticatezza stilistica riesce nel suo intento; empaticamente 7:19 AM è un lavoro riuscito, nonostante sia caratterizzato da chiari cliché che non lo rendono originale. Le interpretazioni dei personaggi – angustiati, totalmente abbandonati ad un beffardo destino – amplificano ancor di più gli effetti prodotti da questa soffocante vicenda. Lo spettatore si ritrova catapultato in uno “spazio estremamente chiuso”, vivendo – quasi sulla propria pelle – il dramma patito dagli interpreti. Sul piano tecnico, 7:19 AM non appare dozzinale, limitandosi ad una didattica conduzione che risulta però efficace nella sua rappresentazione.
7:19 AM si “tramuta” in un nucleo di totale oblio, che non lascia speranza alcuna per chi ne è vincolato. Oscurità ed abbattimento sono gli elementi che caratterizzano la pellicola, che scorre verso una tragica fine in maniera inesorabile. Lo sviluppo narrativo dunque è volutamente compassato da Grau per “stritolare” ancor di più lo stato d’animo dei personaggi e, a sua volta, del pubblico spettatore.
7:19 AM è un lavoro “storico”, difficile da digerire, da sopportare, che senza infamia e senza lode segna la coscienza di chi lo guarda. Jorge Michel Grau “mette il dito nella piaga”, col risultato di far riaffiorare un evento che ha segnato la storia contemporanea dell’umanità.
7:19 AM è un film scritto e diretto dal regista Jorge Michel Grau. Prodotto dalla Alameda Films. Nel cast Demian Bichir, Hector Bonilla.