Il Ragazzo e l’Airone: 5 cose da sapere per capire il film
Annunciato come l'ultima pellicola di Hayao Miyazaki, Il Ragazzo e l'airone ha avuto un enorme successo al botteghino, ma cosa c'è da sapere sul film prima di vederlo?
Annunciato come l’ultimo film di Hayao Miyazaki, Il Ragazzo e l’airone ha avuto un enorme successo al botteghino, nonostante lo Studio Ghibli non abbia fatto alcuna pubblicità. La pellicola è un’immersione nella vita di Miyazaki, rielaborata come solo lui avrebbe potuto fare, che riempie lo spettatore, lo fa riflettere e lo ammalia con le sue animazioni. Tuttavia, alcuni spettatori hanno affermato di aver trovato difficile l’interpretazione del film e noi, proprio per questo, abbiamo preparato questa guida.
1. L’infanzia di Miyazaki in Il Ragazzo e l’airone
Essendo il film destinato, anche se Miyazaki sembra averci già ripensato, ad essere l’ultimo film del maestro Hayao Miyazaki, il regista ha inserito nella pellicola molti riferimenti alla sua infanzia. Ma, di certo, non è una novità. Abbiamo sempre conosciuto la sua passione per gli arei in film come Porco Rosso. M, questa volta c’è qualcosa di più intimo e profondo: Miyazaki condivide con il pubblico ricordi profondi, e forse, anche dolorosi nella figura di Mahito. Vediamo il film aprirsi con un fortissimo incendio, in cui la madre perde la vita. Ebbene, sembra proprio che il regista abbia vissuto un’esperienza simile da piccolo, non perdendo un suo familiare ma assistendo ad un fortissimo incendio che lasciò in lui qualche brutto ricordo. Come per il padre di Mahito, inoltre, anche il padre di Miyazaki era sposato con un’altra donna e, dopo la morte di quest’ultima, aveva sposato la sorella: la donna era la mamma del regista. E ancora: proprio come il padre di Mahito, anche il padre di Miyazaki gestiva un’azienda che produceva parti degli aerei da caccia.
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2. Isao Takahata
Che Miyazaki abbia inserito in questo film moltissimi riferimenti autobiografici ve lo abbiamo già detto, ma non vi abbiamo ancora parlato di Isao Takahata, mentore del Maestro e co-fondatore dello Studio Ghibli. Come vedrete anche in seguito, ci sono più interpretazioni riguardo chi stia a rappresentare il personaggio del prozio. Secondo una di queste, sembrerebbe che Miyazaki abbia voluto ricordare il regista ormai defunto, facendogli vestire i panni del prozio e vestendo lui i panni del Re Parrocchetto. Accogliendo questa interpretazione, i tredici pezzi in equilibrio rappresenterebbero i tredici film prodotti dallo Studio Ghibli.
3. La scritta sulla porta d’entrata della torre
I riferimenti all’interno del Ragazzo e l’airone sono molti: letterari, cinematografici e pittorici. Alcune scene, ad esempio, ci riportano alla Città Incanta, altre magari a famosi dipinti come L’isola dei Morti, di Bocklin a cui il film fa un evidente riferimento. Ma uno dei riferimenti più lampanti è, sicuramente, quello alla Divina Commedia, creando così un legame silenzioso e sotterraneo tra il viaggio di Mahito e l’airone, a quello di Dante e Virgilio. Miyazaki rende l’analogia evidente fin da subito con l’iscrizione sulla porta d’entrata della torre: fecemi la divina podestate. Un’iscrizione che troviamo nel Canto III dell’Inferno, proprio sulla porta dell’Inferno. Così come Dante si prepara ad entrare negli Inferi e ad affrontare il suo viaggio, così Mahito si prepara ad entrare nel passaggio della torre, da cui uscirà cambiato per sempre.
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4. Il problema della successione per Miyazaki in Il Ragazzo e l’airone
Come vi abbiamo già accennato, sono diverse le interpretazioni riguardo a quale sia il vero significato che il Maestro abbia voluto dare al film e cosa stiano a simboleggiare i personaggi che troviamo al suo interno. Diversamente dall’interpretazione su Takahata, un’altra interpretazione vedrebbe, invece, Hayao Miyazaki nei panni del prozio di Mahito. Tempo fa, il regista pensava di aver trovato il suo successore: Yoshifumi Kondō. Quest’ultimo, tuttavia, morì per lo stress legato all’eccessivo lavoro, proprio quando stava lavorando ad un film scritto proprio da Miyazaki, si trattava di I Sospiri del Mio cuore. Dopo la sua scomparsa, il regista cercò di spingere suo figlio a prendere il suo posto, ma quest’ultimo aveva espresso più volte il suo rifiuto. Secondo molti, quindi, il rapporto tra Mahito e il suo prozio parlerebbe del rapporto tra Miyazaki e suo figlio e di come il regista abbia ormai accettato che, come spesso accade, le cose belle finiscono e non per forza debba esserci un erede.
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5. How do you live è il titolo di un libro letto dall’autore da piccolo
Il titolo originale de Il Ragazzo e l’airone è How do you live? che possiamo tradurre come: E tu, come vivrai? Una domanda che fa nascere negli spettatori molti dubbi interiori ma che, allo stesso tempo, fa riferimento ad un libro realmente scritto da Genzaburō Yoshino. Si tratta di un’opera che Miyazaki lesse da bambino e che, essendo una parte importante nella sua infanzia, ha voluto inserire nel film. Tuttavia c’è un piccolo cambiamento che il regista ha deciso di apportare. Alla fine della pellicola vediamo Mahito riprendere tutte le sue cose e, per qualche secondo, lo vediamo sfogliare How do you live prima di lasciare definitivamente la stanza. Ma quel che legge non è lo stesso libro che conosciamo, bensì un libro con uno sviluppo diverso. Così, Miyazaki sottolinea come Mahito abbia preso la sua strada, iniziando a costruire il suo destino, diverso da qualsiasi altro.
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