Roma FF11 – The Long Excuse: recensione del film di Miwa Nishikawa

La regista e scrittrice Miwa Nishikawa torna dietro la macchina da presa presentando all'undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma The Long Excuse.

La regista e scrittrice Miwa Nishikawa torna dietro la macchina da presa presentando all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma The Long Excuse (titolo originale Nagai Iwake).

Il film è un’esplorazione grottesca del sentimento sospeso fra genuinità e totale finzione.

Uno scrittore perde sua moglie e la migliore amica di lei in un incidente. È con un’altra donna quando apprende la notizia simulando abbattimento per la perdita della consorte. La sua amante, sdegnata da questo suo incomprensibile comportamento, decide di lasciarlo. Sotto pressione ed in cerca di emozioni, la sua vita ricomincerà ad avere un senso quando incontrerà il marito della migliore amica della moglie, aiutandolo con i figli. Clamorosamente però, l’insensibile scrittore apprenderà il distacco che anche sua moglie provava verso di lui stimolandolo emozionalmente…

È tanta la difficoltà nell’omologare The Long Excuse sotto un determinato genere. La natura controversa che vanta questo prodotto non lascia indifferente chi lo guarda, destabilizzandolo da una visione lineare ma soprattutto ponderata. Il lavoro di Miwa Nishikawa presenta un timbro stilistico “bipolare”, capace di cambiare minuto dopo minuto, passando da una sana ragionevolezza ad una totale e soprattutto incomprensibile delirio.

Trasposizione di un proprio romanzo

Basandosi sul proprio romanzo, Nishikawa struttura con eleganza il suo The Long Excuse. Questa trasformazione di un personaggio che dimentica la sua insensibilità sposando un’emozione reale e sincera attraverso una vicissitudine particolare è la caratteristica più rimarchevole del film. Senza eccedenze, con interpretazioni che oltrepassano la media, The Long Excuse riesce a risultare empatico per lo spettatore, che – come affermato in precedenza – rimane sensibilmente turbato.

Non percepire la morte 

Miwa Nishikawa affronta senza fronzoli una tematica importante, algida esteriormente ma “ardente” interiormente; The Long Excuse mostra due facce della stessa medaglia attraverso il volto destabilizzante di un uomo, che riesce a rimanere impassibile di fronte anche alla morte. La regista nel suo lavoro riesce ad avere la capacità di tramutare un singolo individuo in un “prototipo artificiale”, incapace di provare emozioni, sentimenti e soprattutto tristezza. The Long Excuse vanta un significato di fondo non indifferente; nonostante questa caratteristica la messa in scena ha fasi altalenanti, ma sufficienti per risultare efficaci. Il falso dolore contrapposto ad una perversa autenticità è la chiave di volta di questo prodotto cinematografico.

The Long Excuse va vissuto così come è; interrogativi o tentativi di identificazione riguardante il film non hanno senso alcuno.

Miki Nishikawa decide di mostrare drasticamente il contorto lato mano di una persona enfatizzandone i connotati comportamentali. Indubbiamente – il film è stato presentato anche al Tornto International Film Festival – The Long Excuse si ritaglia un piccolo “spazio” nel panorama del cinema contemporaneo, sbalordendo – forse anche esageratamente – il pubblico spettatore. Senza dubbio il romanzo di Miki Noshikawa è il “peggior” biglietto da visita per qualsiasi lettore che contempla unicamente il lato positivo della vita; offrirgli anche – tra l’altro – una rappresentazione cinematografica sembra un atto di perseveranza che non lascia indifferenti e che assume quasi, un atteggiamento provocatorio da parte della stessa regista. Proprio per rimanere in tema, non ci sono “scuse” che tengano.

The Long Excuse è un film scritto e diretto dalla regista Miki Nishikawa. Nel cast  Masahiro Motoki, Pistol Takehara, Sousuke Ikematsu, Haru Kuroki , Kenshin Fujita, Tamaki Shiratori, Keiko Horiuchi, Eri Fukatsu.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3