La battaglia di Jadotville: recensione del film di guerra Netflix con Jamie Dornan
La battaglia di Jadotville è un evento storico avvenuto nel settembre del 1961, durante l’intervento dell’ONU nel conflitto di Katanga, una regione del Congo ricca di importanti risorse minerarie la cui popolazione fu per tale motivo oppressa dal dominio illegittimo di forze politiche opportuniste.
La Compagnia “A”, 35esimo Battaglione delle forze militari dell’Irish Army ONUC, sul posto per difendere la popolazione locale dal dominio dei colonizzatori, capitanata dall’ufficiale Patrick Quinlan, resistette strenuamente all’attacco delle truppe mercenarie fedeli al Primo Ministro Katanghese Moise Tshombe, determinato ad arginare la minaccia al proprio dominio scoraggiando in fretta i propositi delle Nazioni Unite con ogni mezzo a sua disposizione.
I soldati irlandesi, nonostante l’inesperienza in guerra, le armi rudimentali a disposizione e l’ingente inferiorità numerica, respinsero tuttavia i numerosi attacchi nemici uscendo sempre vincenti dagli scontri e non perdendo nessun uomo, ritirandosi solo quando – dopo aver inflitto numerose perdite all’esercito katanghese e aver subito un mese di prigionia di guerra- la loro missione fu annullata dallo stesso governo irlandese.
La battaglia di Jadotville: una missione priva del giusto riconoscimento
Al loro ritorno a casa, tuttavia, i soldati vennero accolti come vigliacchi arresisi alla missione di pace ed il loro operato infangato per motivi di opportunismo politico. Solo nel 2005 fu pubblicamente riconosciuto loro lo status di eroi, per aver brillantemente portato avanti una battaglia impossibile con la sola forza della fedeltà ai principi dell’organizzazione che rappresentavano.
La battaglia di Jadotville (titolo originale The Siege of Jadotville), disponibile su Netflix dal 7 ottobre 2016, ripercorre le gesta di questi ragazzi, valorizzando a distanza di anni la loro immagine. Jamie Dornan interpreta l’ufficiale Patrick Quinlan, impegnato a raccogliere forze e idee per evitare che lo svantaggio di partenza – unito all’inesperienza – provochi una carneficina fra i propri uomini, riuscendo a mettere inaspettatamente in difficoltà l’esercito katanghese, capitanato dal comandante francese Falques (nel film Guillaume Canet).
Ma il mondo si basa su equilibri spesso indigesti agli idealisti e la Compagnia “A” si trova vittima di un gioco di potere molto più complesso di quanto appare, pedina sacrificale sulla scacchiera di una torbida negoziazione internazionale.
La battaglia di Jadotville: il racconto sottotono di un’impresa che avrebbe meritato maggior eloquenza
Il film di Richie Smyth si poggia su una sceneggiatura di Kevin Brodbin per raccontare il contesto in cui si sono svolti tali eventi, dalle premesse dell’invio del contingente ONU alla sua ritirata. Ma le numerose scene d’azione, forse non sempre realistiche ma di buon impatto visivo, fungono da compensazione alla povertà della scrittura, in cui non emerge un sufficiente sforzo nel delineare e caratterizzare a fondo i protagonisti e le relazioni fra loro, provocando così un distacco asettico fra pubblico e personaggi, tale da non avvincere lo spettatore.
Peccato perché le ambientazioni avrebbero offerto un ottimo spunto per un film più “in grande” e la cura nella fotografia contribuisce a rafforzare tale illusione. Ma il tutto si riduce ad un susseguirsi di scontri e ritirate privo di alcun pathos e crescendo narrativo. Gli stessi attori non hanno l’occasione di lasciar emergere il proprio talento, imbrigliati in una scrittura che non concede nemmeno nessun (legittimo) burnout emotivo, che forse avrebbe almeno reso la storia un po’ più coinvolgente.
La battaglia di Jadotville resta così un prodotto dalla buona fattura estetica ma dalla scarsa anima, in cui una colonna sonora tesa e incalzante (caratteristica che peraltro sembra essere comune a tutti i film originali Netflix) non riesce a compensare l’assenza degli elementi indispensabili a rendere un film degno di nota.
Nel cast della pellicola, della quale potere guardare il trailer italiano QUI, anche Sam Keeley, Charlie Kelly, Conor MacNeill, Michael McElhatton, Mike Noble, Jason O’Mara, Fionn O’Shea, Mikael Persbrandt, Conor Quinlan (nipote del comandante Patrick Quinlan), Ronan Raftery, Emmanuelle Seigner e Mark Strong.