I 5 migliori film di Sandra Milo
Alcuni film che hanno reso immortale Sandra Milo.
Sandra Milo è stata una delle ultime grandi dive del cinema italiano. Attiva soprattutto nell’epoca d’oro del nostro cinema, tra la fine degli anni ’50 e gli anni ’60, ha preso parte a circa settanta film, in una carriera che è proseguita fino ai giorni nostri. Scopriamo alcuni titoli che non potete non conoscere, film che l’hanno resa celebre e l’hanno fatta amare dal grande pubblico.
Di seguito vi segnaliamo, dunque, i cinque film che potremmo considerare più rappresentativi della carriera dell’attrice.
1. Adua e le compagne (1960) tra i film di Sandra Milo
Uno dei primi ruoli di spicco per l’attrice italiana, nata a Tunisi nel 1933 sotto il nome di Salvatrice Elena Greco, fu indubbiamente quello di Lolita, una prostituta che è costretta a reinventarsi una vita professionale, dopo la chiusura delle case di tolleranza nell’Italia di fine anni ’50, in conseguenza alla legge Merlin che disponeva la cessazione di certi luoghi. Con questa pellicola, diretta da Antonio Pietrangeli, l’attrice ottenne la sua prima candidatura ai Nastri d’argento.
Il film è uno spaccato corale di quattro giovani donne che si ritrovano ad affrontare una nuova fase della vita, provando ad aprire un’attività gastronomica e imbattendosi nelle problematiche della burocrazia del Paese.
2. 8 e 1/2 (1963)
Il capolavoro di Federico Fellini è, indubbiamente, tra i migliori film di Sandra Milo. Potremmo quasi definirlo l’espressione massima della sua filmografia, nonché una delle vette artistiche del regista riminese.
Il successo internazionale, di pubblico e critica, che il film ottenne fino ad arrivare agli Oscar, ottenendo la statuetta come miglior film straniero, fu certamente la consacrazione ad un’immagine di “musa ispiratrice” di uno dei più grandi registi del nostro cinema e del cinema mondiale.
3. La visita (1963) tra i film di Sandra Milo
Nello stesso anno in cui si consacra sul piano internazionale, interpreta uno dei suoi ruoli più memorabili, nel film di Antonio Pietrangeli, La visita, col quale otterrà la terza candidatura ai Nastri d’argento. Veste i panni dell’ingenua e piacente Pina, la quale incontra Adolfo, precedentemente conosciuto per corrispondenza e col quale avrebbe intenzione di accasarsi.
Il film è un ritratto agrodolce, farcito di malinconia, di due anime solitarie, non del tutto “cristalline”, ed uno spaccato della provincia rurale dell’Italia attraversata dal Po.
4. Giulietta degli spiriti (1965)
Ancora una volta Fellini, ancora una volta un’opera che oltrepassa i confini internazionali, approdando ai Golden Globe, dove vince il prestigioso premio come miglior film straniero.
La storia è quella di Giulietta (interpretata da Giulietta Masina, moglie del regista), una donna appagata e realizzata, che vive la sua estate in una lussuosa villa a Fregene, ospitando personalità dell’alta borghesia e tenendo sedute spiritiche.
Entra in crisi esistenziale quando scopre che il marito potrebbe essere fedifrago e rimugina sulla sua vita e l’opprimente formazione cattolica.
Sandra Milo, che fa da co-protagonista, impersona tre figure femminili che rappresentano una sorta di nemesi e di flusso di coscienza per l’inquieta Giulietta.
5. L’ombrellone (1965)
La storia si svolge in estate, sulla costiera di Riccione, dove un marito (col volto e l’istrionismo di Enrico Maria Salerno) raggiunge la moglie annoiata (la nostra Sandra Milo), per passare il ponte di Ferragosto.
Il film, uno dei più brillanti del maestro della commedia Dino Risi, pur essendo incompreso e un po’ sottovalutato all’epoca, è un malinconico e divertente resoconto della crisi coniugale della coppia italiana media, ed anche un piccolo spaccato del nostro Paese, attraverso la variegata galleria di personaggi che ruotano attorno ai due protagonisti.
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