Il ritratto del Duca: la (strana) storia vera dietro al film con Helen Mirren
Una storia vera che ha davvero della follia dietro la trama accattivante e sconvolgente!
Il ritratto del Duca è un film britannico del 2020 diretto dal regista Roger Mitchell con un cast d’ eccellenza. Nella stessa pellicola, sono presenti alcuni dei nomi più importanti del cinema contemporaneo inglese come Jim Broadbent, Helen Mirren, Matthew Goode, Fiona Whitehead.
Il lungometraggio ha una trama pazzesca e incredibile: il pubblico sarà sorpreso di sapere che prende ispirazione da una storia vera, altrettanto pazzesca (e sicuramente più incredibile)!
Il ritratto del Duca, la storia vera dietro la pellicola con Helen Mirren e Jim Broadbent
Nel 1961, un uomo si introdusse di nascosto nella National Gallery di Londra e rubò il dipinto di Francisco Goya raffigurante il Duca di Wellington. Kempton Bunton, un autista di autobus in pensione di Newcastle, restituì il quadro alcuni anni dopo e ammise il furto. Durante il processo, fu dichiarato colpevole di aver rubato la cornice del dipinto, ormai distrutta, e scontò tre mesi di prigione. Questo furto, realmente accaduto, divenne così famigerato che nel film Dr. No del 1962, il dipinto compare esposto nel covo di Dr. No, come se il villain di Bond l’avesse sottratto personalmente dalla National Gallery.
Decenni dopo emerse che in realtà fu il figlio di Kempton, Jackie Bunton, a rubare il dipinto di Goya. Il furto e la famiglia Bunton sono il soggetto di The Duke.
La drammatizzazione, con Jim Broadbent nel ruolo di Kempton e Helen Mirren in quello di sua moglie Dorothy, rimane sorprendentemente fedele alla realtà, secondo quanto afferma il nipote di Jackie, Christopher Bunton.
Bunton, che ha portato la storia alla produttrice Nicky Bentham dopo un primo tentativo di sceneggiatura, sostiene che “ogni scena si basa su eventi reali“. Per il cast, è proprio questo che ha reso l’opportunità così avvincente. Christopher Bunton, pur non avendo mai conosciuto suo nonno, ebbe l’ idea di proporre un film su di lui più di un decennio fa. La confessione di Jackie, che non era stato perseguito legalmente, ha scatenato la curiosità di Bunton. Egli era insoddisfatto del modo in cui Kempton era stato successivamente rappresentato nei libri e nei media. Voleva correggere l’interpretazione distorta della sua figura. Era essenziale, per lui e la sua famiglia, che Il ritratto del Duca non fosse solo un altro film sul furto d’arte, ma che fornisse un contesto per capire perché Jackie avesse compiuto il furto.
Gran parte dei dialoghi nelle scene del tribunale sono una trascrizione diretta di registri trovati personalmente da Bunton nel materiale di archivio. I cineasti avevano anche una fotografia della figlia defunta di Kempton e Dorothy, Marian, che compare nel film. C’erano alcune riprese disponibili di Kempton, ma quasi nulla su Dorothy, un personaggio fondamentale nella storia. L’ interpretazione di Helen Mirren è uno degli aspetti più romanzati de Il ritratto del Duca.
Le dinamiche del furto
In fin dei conti, il furto è la parte meno eccitante della storia. Jackie, sperando di assicurare una vita migliore alla sua famiglia impoverita, andò a Londra con “un’idea e 50 pence”, come la descrive Bunton. Dopo aver verificato le misure di sicurezza (molto scarse) della galleria, riuscì a salire su una scala, entrare dalla finestra del bagno e prendere il dipinto, che mise in una macchina rubata e portò via. Fu fermato da un agente di polizia per aver percorso la strada in direzione sbagliata e, nonostante il dipinto ben visibile, fu lasciato andare!