Roma FF11 – Sword Master 3D: recensione del film di Tung-Shing Yee
Arti marziali in 3D. Tung-Shing Yee ha presentato il suo ultimo “controverso” film ovvero Sword Master 3D – titolo originale San Shao Ye De Jian – all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma.
Tra rocamboleschi combattimenti ed articolate – gratuite – frasi ad effetto, Sword Master 3D è decisamente insufficiente, facendo annoiare il pubblico.
Non basta lo scontato utilizzo del mezzo più convenzionale possibile ovvero l’azione “fai da te”; Sword Master 3D non ha esagerati sussulti stilistici, Tung-Shing Yee offre un lavoro molto modesto – per usare un eufemismo – risultando inefficace narrativamente dall’inizio alla fine. Una storia di coraggio, di estrema difficoltà, con quel tocco orientale inconfondibile ma che in questo caso inasprisce chi lo guarda;
Il terzo Maestro del Palazzo delle Spade è considerato l’insegnante più potente da quando aveva dodici anni. Saturo dello spargimento di sangue nel mondo delle arti marziali, decide di isolarsi totalmente dal resto del mondo, divulgando la falsa notizia della sua dipartita. Nascosto in un bordello come addetto alle pulizie, il Maestro inconsapevolmente farà la conoscenza con un altro valido guerriero; i due stringono una rapporto di stima, con il terzo Maestro che diventa mentore ufficiale del pavido guerriero. Il sodalizio fra i due durerà fino a quando una donna assetata di vendetta tenterà di uccidere il terzo Maestro …. una feroce resa dei conti è alle porte.
Sword Master 3D ha come fondamento quello di intrattenere, di coinvolgere, ma come ribadito in precedenza, riesce solo ad indisporre, assumendo le sembianze di un lavoro principalmente semplicistico, quasi trash.
Neanche l’accettabile scenografia – che cerca parzialmente di “facilitare” il contesto narrato – aiuta a rendere digeribile un prodotto di una faciloneria impressionante. Si evince già dalla “standardizzazione” dei personaggi – interpretazioni assolutamente di basso profilo – che il film di Tung-Shing Yee rappresenti un qualcosa di insostenibile sul piano prettamente filmico.
Guerrieri in 3D
Ad avvolgere la mediocre messa in scena è la tecnologia 3D, che nonostante la sua morigerata funzionalità, diventa nulla in funzione della narrazione del film. Sword Master 3D rimane “stagnato”, avvolto in una “nube” negativamente convenzionale, lesiva per il pubblico spettatore. Riduttivo è poco, il “piglio” stilistico di Tung-Shing Yee mostra una limitatezza metrico-registica evidente, che non solo non tenta di eccedere – per fortuna – ma risulta impresentabile anche nella sua scolastica conduzione. La costruzione narrativa dozzinale, la mancanza di un sussulto d’originalità e la solita storia intrisa da un verboso “corredo” di pseudo-concetti ammorba lo spettatore, costretto – inevitabilmente – ad alzarsi dalla sedia e fuggire via dalla sala.
Sword Master 3D – anche se è un lavoro made in China – è un harakiri registico palese; arti marziali a parte, il regista cinese riesce con una tematica da sempre intrattenente, non solo a sterilizzarla, ma a banalizzarla completamente. Impressionante come un lavoro cinematografico simile venga proposto – per non dire propinato – al pubblico del grande schermo con una faciloneria degna del peggior mestierante. Tung-Shing Yee è debitore di tempo – limitiamoci a quello – a quel circolo di cinefili ” arrembanti ” , alla costante ricerca di lavori intrisi di adrenalina, “accompagnati” quasi sempre , da una movimentata macchina da presa. Sword Master 3D neanche questo riesce a centrare. Semplicemente imbarazzante.
Sword Master 3D ” San Shao Ye De Jian ” è un film diretto dal regista Tung-Shing Yee. Nel cast Ling Gengxin, Peter Ho, Jiang Yiyan, Jiang Mengjie.