Suncoast: recensione del film Disney+ con Woody Harrelson
Con Suncoast, Laura Chinn porta sul piccolo schermo una dolorosa storia di formazione che affronta domande religiose e questioni etiche.
Tra i titoli originali di febbraio disponibili su Disney+ c’è Suncoast, un film drammatico adolescenziale che affronta quesiti religiosi e domande etiche, scritto e diretto dall’esordiente Laura Chinn. La pellicola con Laura Linney, Nico Parker e Woody Harrelson – disponibile sul servizio streaming dal 9 febbraio 2024 – è liberamente ispirata alle esperienze della stessa regista e segue la storia di una liceale di nome Doris, interpretata dalla giovane affascinante Nico Parker (conosciuta per il primo ruolo cinematografico ottenuto in Dumbo di Tim Burton), che nel film affronta non solo le sfide tipiche dell’adolescenza ma anche la difficile realtà della malattia terminale del fratello.
Suncoast: nella trama un’improbabile amicizia tra un’adolescente e un attivista per i diritti umani
Suncoast è ambientato nel 2005, a St. Petersburg (Florida). Nico Parker interpreta nel film targato Disney+ una ragazza di nome Doris che si sta spingendo fuori dall’ombra a scuola per potersi finalmente divertire come una normale adolescente, facendo amicizia con le ragazze che in precedenza l’avevano ignorata e flirtando con il ragazzo per cui non si era mai considerata all’altezza. Ma c’è sullo sfondo il dramma familiare che la vede scontrarsi con la madre (interpretata da Laura Linney) che passa il suo tempo a prendersi cura di un figlio che ormai da tempo non comunica più e sta morendo di cancro, lasciando che la relazione con Doris ne risenta. C’è infine l’elemento superfluo in apparenza: Doris stringe un’improbabile amicizia con un eccentrico attivista per i diritti umani (Woody Harrelson) che protesta fuori dalla casa di esecuzioni (la Suncoast) dove viene curato il fratellino della giovane.
Laura Chinn porta sul piccolo schermo una dolorosa storia di formazione
Il film, purtroppo, non è in grado di tirarsi fuori dal torbido della familiarità, abbastanza per convincerci davvero (la parte drammatica della liceale inizialmente emarginata è troppo poco specifica), mentre il conflitto madre-figlia è originale, più reale e ben rappresentato. Laura Linney è straordinaria nel ruolo di una madre tenace che, nonostante sia costretta a seguire la lunga e forzata marcia del pre-lutto, lotta fino all’ultimo per star vicino a suo figlio che sta lentamente morendo, senza lasciare che quel pensiero la consumi o distrugga completamente – un personaggio talvolta esagerato ma assolutamente commovente e credibile. È quello più autentico.
Suncoast: valutazione e conclusione
Parlare e ascoltare sono due verbi che dovrebbero sempre incontrarsi, ma la vita ci pone dinanzi a lutti e perdite, a momenti in cui le parole non possono più essere ascoltate. La vicenda personale di Laura Chinn è incredibilmente simile a quella vissuta dalla protagonista di Suncoast che è un film ad alto impatto emotivo, che commuove fino al pianto. Con la performance che dà sopore di Woody Harrelson e un’attrice protagonista troppo raffinata per essere credibile nel ruolo della ragazza qualunque che non riesce a farsi notare, il film funziona esclusivamente in questa dimensione dipendente dall’elemento autobiografico. Laura Chinn, il cui fratello ha vissuto un calvario simile a uno dei personaggi del film, riesce a trasmettere quel dolore antico e profondo, tuttora vivo nel suo cuore.