Roma FF11 – Le ciel attendra: recensione del film di Marie C. Mention-Schaar
Nella sezione Alice nella città dell’undicesima Festa del Cinema di Roma è stato inserito anche il film di Marie-Castille Mention-Schaar Le ciel attendra.
Le ciel attendra della regista Marie-Castille Mention-Schaar è una storia terribile e attuale di due giovani donne francesi sedotte in modo fuorviante dalla religione islamica.
Sonia (Noémie Merlant) e Melanie (Naomi Amarger) sono due ragazze francesi con una vita normale ed agiata: la famiglia, la scuola, i libri, la musica. Sonia però presa da un furore oscuro e a tratti incomprensibile vuole proteggere la sua famiglia per «garantire» la salvezza, la pace e il favore del dio Allah. A causa di questo furore rischia di partire per la Siria, di incrociare le strade della jihad – quindi – di non tornare mai più a casa dalla sua famiglia e morire.
Mélanie, invece, suona il violoncello e vive con sua madre (Clotilde Courau). La conversione ad un altro dio e ad un’altra vita avviene quando incontra un ragazzo su internet e se ne innamora, la sua realtà cambia: a poco a poco, si fa reclutare da alcuni integralisti dell’Isis.
Sonia e Mélanie vivono la stessa furiosa ribellione in modo parallelo, intersecando la loro vita alla ricerca utopistica di un paradiso che sembra essere raggiungibile solo tramite l’integralismo islamico.
Le loro storie si dividono solo sul finale quando Mélanie viene totalmente assoldata dalla Jihad e parte alla volta di un destino già segnato, mentre invece Sonia dopo una sorta di redenzione successiva ad una terapia familiare si renderà conto che quell’orrore che per lei rappresentava un’erronea salvezza può attendere.
Dalle dichiarazioni della regista sappiamo che ha cominciato a girare il film il lunedì dopo la strage del Bataclan a Parigi del 13 Novembre 2015. Infatti il film incarna un racconto urgente, impulsivo e quindi, purtroppo, anche frettoloso, dall’intento non definito.
Per un film dalle tematiche delicate come Le ciel attendra il rischio di risultare islamofobico negli esiti, pur non essendolo dagli intenti, non viene scongiurato.
Anche se Le ciel attendra avesse voluto essere un semplice film sulle perdizioni adolescenziali, sul desiderio di evadere, sulla ricerca di un’identità e sul senso della vita non ci riesce poiché il tema caldo che fa da fulcro alla narrazione è la religione islamica e come questa riesce ad adescare innocenti adepte tra la giovane popolazione femminile francese.
Emerge nella pellicola la complessità di una situazione reale, quella di un percorso che ha messo diverse persone – sia uomini che donne – di fronte alla realtà islamica con ignoranza, con menzogne e senza un minimo di coscienza. Ad ogni modo il fenomeno di coloro che partono per arruolarsi nell’Isis è un fenomeno che esiste e, pare, sia in aumento.
Nonostante l’intento di ricerca e di racconto-verità, Le ciel attendra è un film penalizzato dall’ideologia dilagante nei contenuti che lo rende un opera mediocre e superficiale anche nella forma la cui durezza lo rende poco digeribile. Nel complesso sono comunque credibili le interpretazioni delle ragazze, si immedesimano nell’esasperazione non riuscendo però a coinvolgere lo spettatore in modo empatico.
Dopo essere stato presentato al Festival di Locarno nell’ultimo anno è stato presentato in anteprima in Italia alla Festa del Cinema di Roma, la distribuzione internazionale è affidata a Gaumont. Il film è stato prodotto da Willow Films e coprodotto da UGC Images e France 2 Cinéma.