Anatomia di una caduta: il duro cammino dalla sceneggiatura allo schermo, secondo il produttore David Thion
Il produttore francese ha parlato di Anatomia di una caduta.
David Thion, produttore del film Anatomia di una caduta, ha condiviso i dettagli delle sfide affrontate nel portare il dramma giudiziario diretto da Justine Triet sul grande schermo in un’intervista con Hollywood Reporter. Il film, ora nominato all’Oscar in diverse categorie, tra cui miglior film e migliore sceneggiatura originale, ha richiesto un lungo e impegnativo processo di produzione.
Anatomia di una caduta: il processo creativo durante il film
Thion ha sottolineato che il processo di sviluppo del film Anatomia di una caduta è iniziato nel 2020, in un momento in cui la Francia era afflitta da restrizioni e blocchi. Tuttavia, la qualità della sceneggiatura ha reso il progetto irresistibile per i finanziatori, nonostante la lunghezza della storia e la sfida della produzione in due lingue, francese e inglese.
Una delle principali difficoltà logistiche per Anatomia di una caduta è stata la ricerca di location autentiche, come l’aula di tribunale. Triet insisteva nel girare in una vera aula di tribunale anziché in un set, ma trovare una location adatta è stato un compito arduo, considerando la complessità delle procedure giudiziarie e la disponibilità delle aule.
La produzione ha anche dovuto affrontare il clima nevoso durante le riprese, con la necessità di trovare uno chalet appropriato e di sperare che la neve arrivasse in tempo per le scene esterne. Tuttavia, fortunatamente, sono riusciti a girare tutte le scene esterne prima che la neve si sciogliesse.
Un’altra sfida significativa è stata la ricerca dell’attore giusto per il ruolo di Daniel, il figlio della protagonista interpretata da Sandra Hüller in Anatomia di una caduta. Dopo sei mesi di ricerca infruttuosa di un attore cieco o ipovedente, la produzione ha deciso di ampliare il casting ad altri bambini, impiegando ulteriori tre mesi per trovare l’attore perfetto, Milo Machado Graner.
Thion ha anche discusso del finale aperto del film, sottolineando l’importanza per Triet di lasciare al pubblico il compito di decidere se la protagonista di Anatomia di una caduta sia colpevole o innocente.
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