Cinema: pubblico in risalita, oltre l’85% è under 24
La generazione Z artefice del ritorno di fiamma tra italiani e cinema: un po' di incoraggianti numeri dal nostro botteghino.
La generazione Z è artefice del ritorno di fiamma tra italiani e cinema: oltre 6 italiani su 10 ci sono infatti andati almeno una volta negli ultimi 3 mesi, ma la percentuale si impenna oltre l’85% se si considerano i ragazzi tra i 18 e i 24 anni, e oltre il 75% per le persone tra i 25 e i 34 anni. Vediamo un po’ di incoraggianti dati dal nostro botteghino!
Se nel 2023 si è registrato un boom di spettatori nelle sale (+60% rispetto al 2022), con presenze superiori persino al periodo pre-Covid, molto si deve ai giovanissimi. Oltre 6 italiani su 10 sono infatti andati al cinema almeno una volta negli ultimi 3 mesi, ma la percentuale si impenna oltre l’85% se si considerano i ragazzi tra i 18 e i 24 anni, e oltre il 75% per le persone tra i 25 e i 34 anni.
A rilevarlo, alla vigilia della notte degli Oscar, è l’istituto di ricerca Eumetra (anche tramite i dati forniti da Cinetel), che ha realizzato un’indagine qualitativa sul “nuovo spettatore”, analizzando anche le possibili cause che hanno riportato in auge una forma di intrattenimento che molti consideravano, con una visione eccessivamente pessimistica, in via di estinzione.
Non solo Gen Z: i cinema pieni sono merito anche dei “boomer”
Se è vero infatti, secondo quanto evidenzia la ricerca Eumetra, che la frequentazione delle sale diminuisce progressivamente all’aumentare dell’età – tra i 35 e i 44 anni ci va il 66,5% delle persone, tra i 45 e i 54 anni il 61,4%, tra i 55 e i 64 anni il 60,5% e infine tra gli over 64 il 55% – è altrettanto vero che esiste una fetta consistente di affezionati cinefili più “maturi”: circa un quarto dei cosiddetti “boomers” frequenta le sale cinematografiche con grande regolarità, rappresentando un segmento di pubblico di grande rilevanza.
I segreti del successo
Ma, al di là dei distinguo generazionali, cosa ha concretamente riportato gli italiani al cinema? Secondo l’analisi dell’istituto di ricerca sono numerosi i fattori che hanno portato a questi risultati: tra questi, l’iniziativa Cinema Revolution, promossa dal Ministero della Cultura e da tutte le componenti del comparto cinematografico, che prevede il prezzo ridotto del biglietto per un certo periodo di tempo e che, nel solo periodo giugno-settembre 2023, ha portato un milione e mezzo di presenze (+36,67% sullo stesso periodo 2022) in sala, di cui 1,1 milioni per i soli film nazionali.
A questo si aggiunge che, per la prima volta nel 2023, si è scelto di investire sulla programmazione estiva, con sale aperte e uscita di titoli particolarmente attesi – tra luglio e agosto sono usciti due titoli particolarmente attesi come Barbie e Oppenheimer – che ha fatto scoprire (o riscoprire) agli italiani il gusto del cinema, anche durante il periodo vacanziero. Nel corso di tutto l’anno, è inoltre stata introdotta un’ottimizzazione da parte della distribuzione dell’uscita dei film, non solo attraverso la creazione di veri appuntamenti al rilascio dei titoli più importanti della stagione (da ultimo, C’è ancora domani di Paola Cortellesi), ma anche con un’offerta diversificata in funzione delle diverse tipologie di pubblico. Infine, non da ultimo, sono state adottate strategie di prezzo incentivanti in alcune sale.
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