Sydney Sweeney e quella brutta esperienza con il sangue finto in Immaculate

Durante le riprese dell’horror Immaculate, Sydney Sweeney ha dimostrato un notevole impegno, nonostante gli ostacoli sul set. Nel corso dell’ultima scena del film, Sweeney ha dovuto sopportare del sangue finto negli occhi, una situazione dolorosa ma necessaria per ottenere la sequenza desiderata. Nonostante il disagio, l’attrice ha incoraggiato il regista Michael Mohan a continuare a girare fino a ottenere il risultato desiderato.

Sydney Sweeney, nonostante il sangue finto, ha deciso di continuare a girare la scena

Nel film, Sydney Sweeney interpreta Sorella Cecilia, una giovane donna devota il cui percorso spirituale viene messo alla prova all’interno di un convento romano. La produzione ha scelto di utilizzare effetti pratici, come il sangue finto, per mantenere un approccio autentico alla narrazione dell’orrore.

Il regista Michael Mohan ha raccontato che durante l’ultima ripresa del film, Sydney Sweeney ha dovuto sopportare il sangue finto negli occhi per ottenere la sequenza desiderata. Tuttavia, questo tipo di sangue teatrale, utilizzato comunemente nelle produzioni cinematografiche per simulare ferite o scene di violenza, contiene ingredienti come sciroppo di mais e coloranti alimentari, che possono risultare irritanti se a contatto con gli occhi.

“La sfida più grande è stata l’ultima ripresa. Sydney aveva del sangue finto negli occhi, e le faceva male, ma non avevamo centrato la ripresa, ma stava soffrendo moltissimo. Ma lei decide e mi ha detto: “Continua a girare, Mike”. Continua a girarefinché non ottieni la scena giusta, cazzo,’” ha detto Mohan. “Non abbiamo ripristinato o altro. Abbiamo continuato a girare la telecamera, e penso che sia stata la terza ripresa in cui finalmente abbiamo ottenuto la ripresa perfetta […] ma il dolore nella sua voce era perché aveva del sangue finto negli occhi che le faceva veramente male”

Nonostante il disagio e il dolore provocato dal sangue finto negli occhi, Sydney Sweeney ha continuato a girare la scena, incoraggiando il regista a perseverare fino a ottenere il risultato desiderato. La sua determinazione e il suo impegno nel portare a termine la sequenza non solo testimoniano la sua professionalità, ma anche la sua dedizione al progetto cinematografico.

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