David Cronenberg: i 5 film migliori del maestro del body horror
I film più rappresentativi di uno dei maestri del cinema horror.
Uno dei più grandi registi del cinema dell’orrore, il canadese David Cronenberg ha segnato indubbiamente il cinema americano creando il filone del body horror, attraverso una serie di pellicole che parlano di mutazioni corporee, di feticismi meccanici, di ambiguità psicologiche e scientifiche, passando poi a dirigere anche pellicole di diverso genere, come il noir o il dramma. Ma quali sono quelli che potremmo considerare i 5 migliori film del regista?
David Cronenberg: artista del cinema dell’orrore
Vero e proprio autore, David Cronenberg, tra i nomi più influenti nell’eveoluzione del cinema dell’orrore dagli anni ’70 in poi, esordisce nel lungometraggio con Stereo opera del 1969 fotografata in un elegante bianco e nero e anticipatore parziale di alcuni dei suoi temi, come la ricerca scientifica, la sessualità e la contaminazione del corpo, ma risulta tuttavia acerbo e eccessivamente asettico rispetto alla corposità delle opere successive. Con Rabid – sete di sangue (1977) tratta l’epidemia e il tema del contagio con la cifra del body horror che effettivamente inizia a farsi strada nella visione del regista. Da qui in avanti realizza una serie di pellicole in cui tematiche corporee e incubi sulle ambiguità scientifiche diventano sempre più ficcanti, da Brood (1979) a Scanners (1981), fino ad uno dei titoli più emblematici della sua carriera, Videodrome (1983). Quindi realizza il meraviglioso La Mosca (1986), remake di un classico della fantascienza del passato, spingendo ai massimi termini il discorso della mutazione psicofisica di un uomo, scienziato che si tramuta in una mosca umanoide, per un errore durante un esperimento. Negli anni successivi sperimenta psicodrammi erotici come Crash (1996) dalla marcata impronta torbida e feticista, ma anche il controverso e psichedelico Il pasto nudo (1991) dal romanzo allucinogeno di William Burroughs, quindi sperimenta un cinema più psicologico e drammatico con M. Butterfly (1993) e Spider (2002) e il noir con il dittico in cui dirige Viggo Mortensen, A History of Violence (2005) e La promessa dell’assassino (2007), per poi tornare ancora ai suoi temi prediletti con l’ultima opera Crimes of the future (2022). Ma andiamo a vedere quali sono quelli che potremmo considerare i 5 migliori film di David Cronenberg.
1. Il demone sotto la pelle (1975)
Dovendo scegliere il film più rappresentativo della prima parte di carriera del regista canadese è bene farlo con questo Shivers, suo terzo lungometraggio, in cui attraverso il pericolo di un essere strisciante e di piccola dimensione che s’incunea nei corpi umani scatenando istinti omicida e libidinosi in un condominio di periferia.
2. Videodrome (1983)
Uno dei vertici del cinema horror (e non solo) del suo decennio, è una parabola corporale e sanguigna sulla morbosità della teledipendenza e sulla violenza massmediatica. Il proprietario di una tv via cavo (interpretato da James Woods) scopre un segnale pirata, in cui si trasmette violenza e morte presumibilmente vera.
Decide di approfondire, ma la situazione sfugge dal controllo di chi entra a contatto con questa oscura emittente. Figlio della lucida follia del suo autore, delle sue tematiche body horror, riflette sulle influenze della violenza in tv, sul labile confine tra immedesimazione, emulazione, realtà e finzione. Probabilmente il miglior film di David Cronenberg.
3. La Mosca (1986) tra i film migliori di David Cronenberg
Uno dei più grandi successi del cinema di David Cronenberg è, indubbiamente, questo affascinante e orripilante Fantascientifico dell’orrore, in cui uno scienziato che sta lavorando al teletrasporto finisce per tramutarsi gradualmente in una mosca umanoide. Grazie anche alla qualità prodigiosa degli effetti speciali di Chris Walas e Hoyt Yeatman (premiati con l’Oscar) il film diviene uno dei titoli di culto del body horror e della fantascienza del decennio, sancendo definitivamente la carriera dei due attori protagonisti, Jeff Goldblum e Geena Davis.
4. Il pasto nudo (1991)
Dal visionario e introspettivo romanzo “all’acido” di William S. Burroughs, datato 1959, il canadese Cronenberg ne ha tratto una parabola sulla scrittura e sull’immaginazione, in cui il filo tra follia e suggestione è sempre sottile, avvolgendo le vicende del suo protagonista in un’atmosfera da film noir surreale. Naked Lunch è certamente uno dei titoli più bizzarri e affascinanti della filmografia del regista, pervaso da momenti onirici e curiose metafore sessuali, come la macchina da scrivere dalla forma di grosso scarafaggio che parla attraverso un orefizio anale.
5. A History of violence (2005)
Proprietario di un coffee bar, sventa una rapina nel suo locale, con gran destrezza. E ci scappano i morti.
Diventa un eroe cittadino, un paladino in tv, ma qualcuno da fuori viene a cercarlo, in nome del passato. Con questo noir David Cronenberg propone un differente modo di raccontarci un cambiamento, una mutazione che non sia corporale, come avveniva nel cinema che lo ha reso celebre al mondo, bensì psicologica e comportamentale per un individuo ombroso, violento, ambiguo che ha provato a ricostruirsi una “nuova pelle” per vivere nella società. Uno dei film più interessanti della filmografia del nuovo millennio del regista.