Peter Farrelly confessa l’unica cosa che cambierebbe di Tutti pazzi per Mary: “All’epoca non lo sapevo”
I tempi sono cambiati e lo conferma anche il regista di Tutti pazzi per Mary, Peter Farrelly.
Anche se molti continuano a negare la verità, è chiaro che la società si sta evolvendo e sta facendo passi da gigante in (quasi) ogni ambito. Lasciatecelo dire: quando dite “questo non si potrebbe fare oggi” non deve avere per forza una connotazione negativa. D’altronde, in molte occasioni, non fa altro che confermare una maggiore consapevolezza su alcuni temi, finora tristemente ignorati.
Forse uno degli esempi più lampanti di tutto ciò lo si può trovare nella carriera di Peter Farrelly, uno dei re dell’irriverenza sul grande schermo con film come Io, me & Irene, Scemo & più scemo e Amore a prima svista, che sono invecchiati piuttosto male – nel 2018 si è però rifatto col film da Oscar Green Book – dimostrando che, questo tipo di umorismo, soffre molto gli effetti del passare del tempo.
Durante un’intervista con Slashfilm, Peter Farrely ha detto che le critiche sono la perfetta indicazione che qualcosa funziona in un film, ma aggiunge che, attualmente, sono una delle più grandi paure dell’industria cinematografica.
“Le persone hanno paura, paura di offendere. Penso che sia questo il motivo per cui gli Studios hanno paura. ‘Oh, non possiamo farlo, non possiamo farlo’. Ma devi ricordare che offenderai sempre qualcuno, e se non lo fai, sarà un disastro, tu lo sai. Quindi devi solo dire di sì. Il tuo cuore è nel posto giusto, e il cuore del personaggio è nel posto giusto, e se ti fidi di lui, allora puoi difenderlo. È così che la penso”
Ma questo punto di vista non significa che il buon vecchio Peter non sia maturato per prendere coscienza di certe cose di cui prima non era a conoscenza. Il regista e sceneggiatore ha confessato che c’è solo una cosa che cambierebbe dell’iconico Tutti pazzi per Mary, e non ha nulla a che fare con la sua storia o i suoi personaggi, ma con una decisione sul casting.
“Quello che farei diversamente è che per il fratello Warren avrei usato un attore con disabilità intellettiva invece di un altro attore. Anche se, tra l’altro, l’attore in quel ruolo era incredibile, ci sono troppi attori con disabilità intellettiva che non hanno queste opportunità. All’epoca non lo sapevo e da allora ho imparato molto al riguardo.”
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