Furiosa: Chris Hemsworth svela come ha sviluppato il suo villain Dementus
L'attore australiano parla del consiglio del regista George Miller su come creare il proprio personaggio nel film.
Manca ufficialmente un mese all’uscita dell’attesissimo Furiosa di George Miller, prequel di Mad Max: Fury Road (2015), che vedrà Anya Taylor-Joy e Chris Hemsworth nei panni di Furiosa e del villain Dementus.
In una recente intervista con Total Film, Hemsworth ha parlato di come ha sviluppato il suo personaggio assieme al regista Miller e di come la storia e lo stile di questo prequel è perfettamente in linea con il precedente film.
Furiosa è in arrivo al cinema il 23 maggio
Parlando dell’antagonista del film Dementus, Hemsworth ha rivelato come il regista lo ha aiutato a sviluppare il proprio personaggio e dell’importanza di entrare nel personaggio attraverso la scrittura. “George [Miller] mi ha suggerito di avere un diario per il personaggio, che non avevo mai fatto. A volte era l’una di notte. Ero sveglio, ed ero lì a mettere tutto giù sulla pagina, ero lì a scrivere pensieri e idee come se fossi Dementus.” L’attore ha poi anche rivelato di come quell’esercizio lo abbia aiutato una rivolta arrivato sul set: “All’inizio non ci facevo caso. Andavo a dormire, poi mi svegliavo, e rimanevo scioccato da quello che veniva fuori in quello stato di semi-veglia. Poi sono andato alle prove del film, e ho mostrato tutto a George, e siamo rimasti d’accordo che quella era la direzione giusta per il ruolo.”
In Furiosa: A Mad Max Saga, mentre il mondo crolla, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri e cade nelle mani di una grande orda di motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Esplorando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta dall’Immortan Joe. Mentre i due tiranni si combattono per il dominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove mentre mette insieme i mezzi per trovare la strada di casa.
Per quanto riguarda la continuità con i precedenti film, Hemsworth ha detto: “c’era una grande sensazione di continuità con quello che era stato fatto in precedenza. Quello che era veramente emozionante era che, con molto del dialogo che avevamo, c’era una sorta di tonalità simile a Shakespeare. Si tratta di una storia epica. Riesci a vedere uno sviluppo e un cambio nei personaggi, o anche la fine di altri. Vedi gli ambienti in cui vivono collassare. Ma c’è anche tanta azione pazzesca.”
Leggi anche The Ministry of Ungentlemanly Warfare: Henry Cavill rivela le volte in cui è stato rimproverato dal regista