5 Film d’animazione per adulti particolarmente scorretti

Molto spesso il cinema d’animazione è divenuto un genere non proprio relegato ai bambini, anzi. Alcuni di questi sono da considerare veri e propri film d’animazione per adulti, per il linguaggio volgare o per violenza esplicita o per contenuti di stampo erotico. Scopriamo quali sono cinque titoli da ritenere particolarmente scorretti da essere inadatti ad un pubblico di non adulti.

1. Heavy Metal (1981)

Uno dei primi Cult del cinema d’animazione adulto, ispirato all’omonima rivista a fumetti anni ’70, è un film d’animazione ad episodi che mescola il noir, la fantascienza, la commedia, l’action iperviolento e la musica Hard Rock in colonna sonora. Un vero e proprio Must dei film d’animazione per adulti.

2. South Park – Il film (1999)

Dalla omonima serie animata più politicamente scorretta del secolo scorso (ma anche nel nuovo millennio concorre certamente sul podio), il film per la sala cinematografica, è un vero e proprio scatenato compendio delle gesta dei personaggi della fantomatica cittadina di South Park, a cui si aggiunge la bizzarra storia d’amore tra Saddam Hussain e Satana, agli inferi. Un film d’animazione per adulti assolutamente imperdibile per chi cerca risate all’insegna di una demenzialità irriverente e anarcoide.

3. Terkel in trouble (2004)

Curioso film d’animazione danese, questo film dall’animazione digitale un po’ sgangherata, racconta il disagio della pre-adolescenza, il bullismo scolastico, la paura della morte e le turbe del nucleo famigliare, in una commedia dissacrante che sfocia nel cinema dell’orrore nella parte conclusiva. Le musiche, nella versione italiana, sono di Elio e le storie tese.

4. Aachi & Ssipak (2006)

Scatenato e coloratissimo questo film coreano è un racconto distopico e satirico che mescola l’action movie alla commedia caciarone, il citazionismo sfrenato e la fantascienza. Scanzonato nel modo giusto e con una stilizzazione vivace nel disegno.
Una piccola bomba del genere dei film d’animazione per adulti.

5. The Fake (2013)

Uno scellerato bevitore, padre manesco di una figlia sognatrice, dopo una zuffa in un bar prende di mira l’uomo che l’ha picchiato.
Scopre che trattasi di un truffatore, ricercato, in procinto di raggirare un reverendo che illude la gente del villaggio. Ma dovrà lottare da solo per fermarli, non creduto dalla comunità.
The Fake è un aspro apologo sulla mistificazione, sui falsi ideali, sulla (mala)fede e sul riscatto. Un prodotto drammaturgicamente inadatto ad un pubblico di bambini, in cui la coscienza degli individui è il punto focale del racconto e dona profondità a quella che altrimenti potrebbe apparire una semplice storia di “vendetta e redenzione” in un microcosmo torbido. Diretto dal regista dello zombie movie Train to Busan.

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