Ripley: la serie Netflix è basata su una storia vera?

Su Netflix approda Ripley, una nuova serie diretta e sceneggiata Steven Zaillian suddivisa in otto puntate. La storia ruota attorno a una figura enigmatica, ossessionata dalla ricchezza e dal potere. Decodificarne l’animo dei personaggi mette a dura prova gli spettatori fin dalle battute iniziale e proprio queste scale di grigio spingono a interrogarsi se sia ispirata o meno a una storia vera.

La natura multisfaccettata dei protagonisti rende l’opera altamente credibile e, pertanto, apprezzabile a pubblico e critica. Se avete il pallino del cinema, il titolo vi suonerà piuttosto familiare: come andremo a vedere nel corso di quest’articolo, non è affatto una casualità.

Ripley nasce da una storia vera? Tutta la verità sulla nuova serie Netflix composta da otto episodi

Allora, il TV show trae spunto da fatti di cronaca? A una domanda tanto diretta, rispondiamo in modo altrettanto sintetica e dritta al punto: no, non attinge da eventi realmente accaduti. Alla radice, vi è, infatti, un romanzo: Il talento di Mr. Ripley di Patricia Highsmith, pubblicato per la prima volta nel 1955.

Il libro originale faceva parte di una saga formata da cinque parti, chiamata The Ripliad, uscita tra il 1955 e il 1991. Le fatiche letterarie destarono parecchio scalpore all’epoca perché ritenute oscure e sinistre.

Di conseguenza, non se ne consigliava la lettura ai bambini e lo stesso vale per la serie, ambientata sempre nella New York degli anni Sessanta. Anziché limitarsi a un banale copia e incolla, le vicende cercano di indagare sul profilo psicologico, nella sua stranezza e imprevedibilità.

Scott è giusto l’ultimo regista a proporre una personale trasposizione su schermo del racconto: la versione più celebre risale al 1999, con un cast eccezionale costituito da Matt Damon, Jude Law, Gwyneth Paltrow, Cate Blanchett e il compianto Phillip Seymour Hoffman.

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