Bridgerton – Stagione 3: recensione dell’attesa prima parte
La recensione dell'attesissima terza stagione di Bridgerton! I primi quattro episodi sono disponibili su Netflix dal 16 maggio 2024.
“Cari gentili lettori, siamo stati lontani davvero troppo a lungo. Finalmente l’alta società di Londra ha fatto ritorno”, inizia così il primo episodio della prima parte della terza stagione di Bridgerton, serie creata da Chris Van Dusen e prodotta da Shonda Rhimes, basata sui romanzi di Julia Quinn. Si torna a raccontare amori e tradimenti, gioie e dolori, ricchezze e pochezze dell’alta borghesia che da anni lo spettatore ha imparato a conoscere.
Dopo Daphne Bridgerton e il Duca, Anthony Bridgerton e Kate, è il tempo di narrare un altro tipo di rapporto, quello tra Penelope Featherington (Nicola Coughlan) e Colin Bridgerton (Luke Newton). Sono sempre stati amici, o meglio lei ha sempre provato per lui un amore incondizionato, una stima incrollabile ma tutto è cambiato nel finale della seconda stagione, quando Penelope ha sentito le parole velenose di Colin dette agli amici: non ci sarebbe mai potuto essere nulla tra di loro. I primi quattro episodi, su Netflix dal 16 maggio 2024 – mentre la seconda parte dal 5° all’8° episodio verranno aggiunte il 13 giugno 2024 -, si concentrano proprio sul dopo.
Bridgerton 3: Penelope e Colin amici e/o, forse, qualcosa di più
“Non mi sognerei mai di corteggiare Penelope Featherington”, queste sono le parole che Penelope sente dire dal ragazzo che le piace nella seconda stagione ed è per questo che cerca di dimenticare Colin e ciò che prova per lui aiutata anche dal viaggio che porta l’amico lontano da lei ma, come è presumibile, il ritorno di lui è inevitabile; è a questo punto che nascono i problemi.
Questa terza stagione è costruita intorno ai personaggi che solitamente hanno fatto da “tappezzeria” o meglio quelli che hanno e rappresentano ancora il margine nascosto del mondo di corte. Penelope, ad esempio, la protagonista di questa stagione, detentrice di un enorme segreto scoperto da Eloise (Claudia Jessie) nella scorsa stagione – è lei Lady Whistledown -, è la ragazza un po’ naif, strana ed è per questo che non è mai stata scelta da nessun uomo, è ormai il terzo anno che partecipa ai balli della Regina ma ancora non è stata mai invitata da nessuno e nessuno l’ha mai corteggiata. Ha guardato il mondo dalla finestra come in uno di quei quadri un po’ malinconici, non si è mai presa il proprio posto, è stata silenziosa e forse per questo molto amante del pettegolezzo come se vivere la vita degli altri riempisse i vuoti della sua vita.
C’è poi Colin, altro protagonista di Bridgerton 3, lo spettatore non ha avuto tempo e modo di conoscerlo nelle passate stagioni, ma abbiamo imparato ad apprezzarlo comunque: lui è buono, gentile, sembra scevro da tutti quei cliché e regole rigide con/di cui sono infarciti gli altri giovani, eppure nel momento in cui gli amici gli hanno chiesto del suo rapporto con Penelope, ha dato una risposta da cui trapelava vergogna e imbarazzo. Intorno a loro ruotano tutti gli altri, amici e nemici, intrighi e misteri, tensioni e serenità, e su questo si concentrano i primi quattro episodi.
Si deve cambiare per crescere
Bridgerton 3 narra un momento particolare nella storia degli individui, quando cioè si decide che bisogna cambiare per superare ferite, traumi, per poter, banalmente, andare avanti. Mutare, diventare qualcun altro, cambiare vesti, è ciò che fanno molti dei giovani ragazzi e delle giovani ragazze di Bridgerton, lo fa Penelope che decide di non pensare a Colin, di concentrarsi sul trovare marito – che le dia lo spazio per continuare a scrivere – e non fare da tappezzeria, lo fa Colin che torna dal viaggio estivo con un nuovo look e un senso di spavalderia che lo rende, per molti versi, molto più simile a tutti gli altri. Eloise ha buttato via i suoi libri femministi e i suoi pensieri di libertà e indipendenza e in questo modo ha creato nuovi rapporti d’amicizia che la tengono lontana da Penelope.
Mutare pelle vuol dire anche essere percepiti in modo diverso dal resto del mondo e soprattutto da chi ti vuol bene, capita così sia a Penelope e a Colin sia a Penelope e a Eloise. Nulla sarà più come prima per nessuno di loro. L’amicizia strettissima tra Penelope e Eloise, tenuta insieme non solo dall’essere entrambe diverse dalla maggior parte delle loro simili ma anche da un sentire comune, è ciò che quasi le ha definite come persone – nelle passate stagioni le due hanno gioito, si sono parlate, hanno spettegolato, si sono date reciprocamente ciò che all’altra mancava per sopravvivere alle stagioni durante le quali la Regina cercava il suo diamante -, ma quando si è così vicine, una bugia, un segreto taciuto, un gesto inaspettato possono recidere anche i legami più forti.
Differente è la situazione di Penelope e Colin. Sono stati amici nonostante i sentimenti della ragazza, sono stati l’una la spalla dell’altro, ma basta poco per far crollare tutto ciò e rendere i due solo un uomo e una donna. Spesso in questo tipo di rapporti si cammina sulla sottile linea di demarcazione fra amicizia e attrazione, quanto bisogna essere coraggiosi per capirlo, per accettarlo e parlarne? I primi quattro episodi indagano i mutamenti del cuore dei due, una relazione alternativa rispetto a quelle delle scorse stagioni ma che usa gli stessi stilemi e la stessa grammatica.
I giusti protagonisti con cui non si può non empatizzare
La terza stagione gioca con le dinamiche umane, con i rapporti tra i personaggi, con l’amore e la tensione sessuale e sceglie forse i migliori personaggi per farlo perché non si può non empatizzare con Penelope che è così piena di sfaccettature, di difetti ma anche di pregi, con Colin così convinto delle sue idee da non rendersi conto che alle volte basta guardare meglio la realtà per vedere le cose con maggior lucidità. Penelope è la ragazza candida e pura che pur avendo quasi rinunciato all’amore è anche pronta a buttarsi a capofitto nelle cose, eppure è anche la sagace e cinica Lady Whistledown, come abbiamo scoperto nella scorsa stagione, che delizia i suoi lettori con racconti piccanti e gossip incredibili. Lei è Bridgerton, è la sua narratrice, è colei che dà il tono alla serie. Penelope non ha paura di combattere per entrambe le sue nature, per ciascuna delle sue voci, con una sottile e tenace forza. Si pente di ciò che scrive, spesso sbaglia ma non retrocede, per lei scrivere è l’unica cosa che l’aiuta ad esistere in quel mondo che la respinge, o almeno fino ad ora l’ha respinta. Lady Whistledown è la natura nascosta di Penelope, è ciò che lei non riesce a tirar fuori nella realtà, è più facile aver un alter ego ma probabilmente non potrà continuare a recitare ancora per molto.
Nello stesso modo Colin si è costruito un nuovo sé borioso, si vanta delle sue avventure e ne scrive per ricordarle, ma lo spettatore lo sa bene, il ragazzo è dolce, premuroso, non si tira indietro, è pronto a buttarsi nella mischia quando le cose vanno male. Insieme Penelope e Colin stanno bene e forse sono la versione più autentica di loro stessi. Si divertono, si guardano – da vicino e da lontano -, si pensano e si preoccupano. Mentre tutto il mondo corre verso le solite regole e i soliti cliché loro li scardinano e li rompono. Dovranno decidere, muoversi, parlare, per poter essere felici oppure restare fermi a osservare dalla finestra la vita che va avanti.
Bridgerton 3: conclusione e valutazione
Bridgerton 3 racconta l’amore, l’amicizia, la transizione in cui si passa nella vita per diventare grandi ed essere felici, è un racconto tipico della serie ricco di suspense, romanticismo, equivoci, ed è come vuole Bridgerton estremamente sexy.
Se avete bisogno di una storia che conquisti e porti alla corte di una Regina spietata, cinica ma dal cuore d’oro, questa è la serie giusta. Questi quattro episodi scuotono, aprono le porte del cuore di due che sono stati in silenzio e “ai lati” della stanza, nascosti dagli altri, nella seconda parte probabilmente le verità verranno a galla e il rapporto tra Penelope e Colin dovrà basarsi su fondamenta ancora più solide – si legga nel senso di sincere. Attendiamo con trepidazione il 13 giugno.