Une jeune fille de 90 ans: il documentario di Valeria Bruni Tedeschi sulla danza come terapia
In anteprima italiana al Festival dei Popoli (Firenze), Filmmaker (Milano) e RIFF (Roma) Une Une jeune fille de 90 ans di Valeria Bruni Tedeschi e Yann Coridian.
Il toccante documentario sulla danza come terapia per pazienti malati di Alzheimer, di cui l’attrice firma la regia con Yann Coridian, sarà presentato in anteprima italiana nell’ambito della 57ª edizione del Festival dei Popoli (Firenze, 28 novembre – evento speciale), della 36ª edizione di Filmmaker (Milano, 29 novembre) e della 15ª edizione del RIFF (Roma, 30 novembre), alla presenza di Valeria Bruni Tedeschi.
Dopo la partecipazione al Festival di Locarno, il documentario Une jeune fille de 90 ans di Valeria Bruni Tedeschi e Yann Coridian sarà presentato in anteprima italiana nell’ambito della 57ª edizione del Festival dei Popoli (Firenze, 28 novembre), della 36ª edizione di Filmmaker (Milano, 29 novembre) e della 15ª edizione del RIFF (Roma, 30 novembre).
Il documentario, ideato e co-diretto – insieme a Yann Coridian – da Valeria Bruni Tedeschi (alla sua quarta regia cinematografica dopo È più facile per un cammello…, 2003, Attrici, 2007, e Un castello in Italia, 2013), racconta la storia di Blanche Moreau, la “giovane ragazza di novant’anni” del titolo, che vive presso il reparto geriatrico dell’ospedale Charles Foix d’Ivry, non lontano da Parigi.
Qui il coreografo di fama internazionale Thierry Thieû Niang tiene un laboratorio di danza con i pazienti malati di Alzheimer: attraverso la danza le vite degli anziani degenti si incontrano e affiorano i ricordi, pieni di rimpianti, amarezza, gioia, solitudini. Blanche Moreau ha 92 anni. Durante le riprese si è innamorata del coreografo Thierry. Poiché l’innamoramento è già di per sé una follia, Blanche non ha più nulla di delirante né di folle: la sua malattia è semplicemente la malattia dell’amore.