We Were the Lucky Ones – recensione della serie Apple TV+ con Joey King
La recensione di We Were the Lucky Ones, la serie Apple TV+ con protagonista Joey King basata sul romanzo omonimo di Georgia Hunter.
We Were the Lucky Ones è una miniserie di otto episodi prodotta da Hulu, basata sul romanzo omonimo di Georgia Hunter, che narra la straziante vicenda della famiglia ebrea polacca Kurc durante la tumultuosa decade dal 1937 al 1947. La serie, ideata da Erica Lipez, già nota per The Morning Show, esplora la resilienza umana di fronte a incredibili avversità e le conseguenze devastanti della Seconda Guerra Mondiale.
We Were the Lucky Ones è convincente e potente
La storia inizia con la celebrazione della Pasqua del 1937, quando i membri della famiglia Kurc si riuniscono nella loro casa a Radom, in Polonia. I genitori, benestanti proprietari di un negozio, si preparano a festeggiare con i loro cinque figli: Halina (interpretata da Joey King), Addy (Logan Lerman), Mila (Hadas Yaron), Jakob (Amit Rahav) e Genek (Henry Lloyd-Hughes). La serenità della famiglia è presto minacciata dall’ombra del nazismo in ascesa e dalle tensioni sociali che preludono al conflitto mondiale.
La serie adotta un ritmo narrativo cauto e graduale, rispecchiando la lenta ma inesorabile disintegrazione della sicurezza e dell’unità familiare. Halina, la più giovane, è divisa tra il desiderio di avventura e le aspettative di un futuro convenzionale con Adam (Sam Woolf). Addy, musicista e ingegnere, torna a casa da Parigi, mentre Mila è incinta e Jakob porta la sua fidanzata Bella (Eva Feiler) a conoscere la famiglia. Genek, il più grande, ha appena iniziato una relazione con Herta (Moran Rosenblatt).
La narrazione procede con una tensione crescente, seguendo la famiglia Kurc mentre tenta di sopravvivere alla guerra e all’occupazione nazista. Radom diventa una prigione sotto il controllo tedesco, mentre altre parti della Polonia sotto l’occupazione sovietica offrono brevi rifugi. Addy riesce a fuggire in Francia, mentre Genek e Herta vengono deportati in Serbia. La dispersione dei membri della famiglia porta la serie a coprire un vasto arco geografico, toccando luoghi come il Sud America, l’Africa, l’Europa occidentale e l’Unione Sovietica.
La regia di We Were the Lucky Ones, affidata a Amit Gupta, Neasa Hardiman e Thomas Kail, riesce a mantenere alta la tensione e a rendere palpabile l’epoca storica con dettagli accurati e costumi d’epoca. Tuttavia, la fotografia tende a essere eccessivamente scura, rendendo alcune scene visivamente impegnative. Le interpretazioni degli attori sono particolarmente notevoli: Joey King offre una performance matura e sfaccettata, mentre Hadas Yaron eccelle nel ruolo di una madre disperata ma resiliente. Henry Lloyd-Hughes, nel ruolo di Genek, mostra un’evoluzione impressionante da playboy spensierato a realista indurito.
La serie ricorda per certi versi The Underground Railroad di Barry Jenkins, con la sua narrazione che esplora l’inesorabile persecuzione e il disperato bisogno di sopravvivenza. Anche qui, l’antisemitismo e la guerra seguono la famiglia Kurc ovunque vada, rendendo ogni passo verso la libertà un’impresa quasi impossibile. Una scena particolarmente potente vede Mila e sua figlia Felicia costrette a scavare le proprie fosse, un momento di estrema tensione e angoscia che cattura l’essenza della disperazione e del coraggio che permea l’intera serie.
Nonostante qualche dialogo espositivo che rallenta il ritmo della narrazione, We Were the Lucky Ones riesce a mantenere lo spettatore coinvolto fino alla fine. La serie si conclude con una nota di speranza, seppur velata di malinconia per ciò che è stato irrimediabilmente perduto. Il finale lascia un’impressione duratura, sottolineando il tributo personale e collettivo che la guerra ha imposto.
Le interpretazioni di We Were the Lucky Ones sono un punto di forza: Joey King, in un ruolo più maturo rispetto alla sua famosa interpretazione nella serie Kissing Booth, riesce a portare sullo schermo una Halina complessa e sfaccettata. Yaron, nel ruolo di Mila, trasmette magistralmente il tumulto interiore di una madre che cerca di proteggere la sua bambina in circostanze disperate. Lloyd-Hughes, nel ruolo di Genek, offre una performance fisicamente e emotivamente impegnativa, rappresentando il cambiamento di un uomo trasformato dalla guerra.
We Were the Lucky Ones: conclusione e valutazione
In definitiva, We Were the Lucky Ones è una potente testimonianza di coraggio e tenacia. La serie debutta su Apple TV+ il 28 giugno e promette di lasciare un segno profondo nel cuore e nella mente degli spettatori. È una storia che, nonostante il dolore e la perdita, celebra la resilienza umana e il potere dell’amore e della famiglia di fronte alle prove più dure.