Daniel Espinosa spiega il significato di Madame Luna e il razzismo vissuto sulla sua pelle [VIDEO]
La nostra intervista video a Daniel Espinosa in occasione della presentazione di Madame Luna.
Durante la 70ma edizione del Taormina Film Festival abbiamo avuto modo di intervistare il regista svedese (di origini cilene) Daniel Espinosa. Noto nel settore cinematografico per aver diretto film come Safe House – Nessuno è al sicuro, Child 44 – Il bambino numero 44, Life – Non oltrepassare il limite (Life) e Morbius (2022), l’autore stavolta affronta il tema dell’immigrazione con Madame Luna, al cinema dal 18 luglio 2024.
Un film girato tra la Sicilia e la Calabria, provvisto di personaggi che sanno essere profondamente umani, spinti dai propri interessi, dalla necessità di fare del male e allo stesso tempo dalla voglia di fare del bene. “Per me è un film che parla di esserci umani imprigionati dal mondo circostante”. – dice il regista: “Tutti sono buoni e cattivi al tempo stesso, ma le loro azioni sono una conseguenza di ciò che li circonda”.
La pellicola ci induce a riflette sui fatti che spesso ascoltiamo nei notiziari: il traffico di esseri umani, la prostituzione, il giro economico che si cela dietro le cooperative, il lavoro in nero. L’incontro con Espinosa ci dà modo anche di conoscere una parte dolorosa della sua vita, che l’autore racconta anche nella nostra intervista video.
Daniel Espinosa e l’amore per il cinema italiano
Durante la conferenza, inoltre, Espinosa ha espresso il suo amore per il cinema italiano: “Sono fan di Garrone, Sorrentino… per me il realismo moderno del cinema è stato inventato in Italia, quindi essere qui significa essere nel Paese che mi ha insegnato a fare cinema”.
In merito a cast, composto da Meninet Abraha, Hilyam Weldemichael, Claudia Potenza, Luca Massaro, Daniel Espinosa ha asserito: “Tutti quelli che hanno lavorato al film avevano la propria esperienza, quindi erano loro che mi dicevano come avrebbe dovuto essere la scena”, ha inoltre spiegato con ironia la complicata ricerca della ragazza che avrebbe dovuto interpretare la protagonista. All’autore, infatti, non bastava che fosse di colore, ma voleva esattamente: “una ragazza eritrea, non etiope o somala, che parla tigrino, arabo, italiano, francese” e per fortuna l’ha trovata in Meninet Abraha!
L’autore, che si è occupato della sceneggiatura insieme a Maurizio Braucci, ha detto di aver preso spunto da film come Taxi Driver per costruire la “scatola del film”, tenendo poi a sottolineare che in Madame Luna “non c’è neanche un momento di bugia”.