Venezia 2024 – i 15 film più attesi della 81ª Mostra del Cinema
Dal secondo capitolo di Joker al seguito di Beetlejuice, da Brad Pitt ad Angelina Jolie, da Luca Guadagnino a Gianni Amelio, tutto il meglio del festival che avrà luogo dal 28 agosto al 7 settembre
Come ogni anno, tra agosto e settembre, percorrendo i canali della laguna veneziana si può respirare tutta la concitazione di un’intero movimento, tutta l’effervescenza di un’industria che lì, dal 1932, trova la miglior cornice in grado di contenerla e di omaggiarne la tradizione; ma se lo scorso anno l’avvicinamento a Venezia 80 era stato macchiato dai numerosi scioperi, tramite cui gli addetti ai lavori avevano parzialmente paralizzato l’avanzata del cinema, l’81ª edizione del festival torna a garantirci un’ingente sequela di talenti, attesi sul tappeto rosso che attraverserà la città dal 28 agosto al 7 settembre.
Già dal film di apertura Beetlejuice Beetlejuice, che riporterà alla mostra del cinema Tim Burton, accompagnato da Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Monica Bellucci, Jenna Ortega e Willem Dafoe, alla chiusura di Pupi Avati, tornato all’horror con L’orto americano, comprendiamo quanto, ancora una volta, il direttore artistico Alberto Barbera e il suo team, siano riusciti a dare spazio e risonanza sia al divistico cinema hollywoodiano che a quello nostrano, giostrandosi, senza esclusione di colpi, tra il mainstream e la nicchia, tra le grandi major e le piccole produzioni.
A partire da Joker: Folie à deux, che vedrà il ritorno di Joaquin Phoenix, questa volta accompagnato da Lady Gaga, scopriamo di seguito quali sono i titoli più attesi quest’anno dal pubblico e dalla critica, come l’opera diretta da Pablo Larrain in cui Angelina Jolie interpreta Maria Callas o l’ultimo progetto diretto da Luca Guadagnino, Queer, con protagonista Daniel Craig. Tra i nomi più attesi anche Brad Pitt e George Clooney, nuovamente assieme, Pedro Almodovar, Alice Rhorwacher e Valerio Mastandrea.
1. Joker: Folie à deux all’81ª Mostra del Cinema di Venezia
Era il 31 agosto 2019 quando Todd Phillips, alla 76ª edizione del Festival di Venezia, presentò al mondo il suo Joker, conquistando i favori della critica e del pubblico e accaparrandosi l’ambitissimo Leone d’oro, che ha poi aperto la strada ai premi riconosciuti durante l’anno sia al protagonista Joaquin Phoenix che alla colonna sonora di Hildur Guðnadóttir (Oscar, BAFTA e Golden Globe). L’autore newyorkese, a 5 anni di distanza, torna in laguna con l’attesissimo sequel del film dedicato ad uno dei villain più osannati dalla storia del cinema. Joker: Folie à Deux ha già fatto parlare molto di sé, non tanto per il grande successo ottenuto dal precedente, quanto per l’ingaggio di Lady Gaga nel ruolo della storica compagna del personaggio DC Comics, Harley Queen, e per il conseguente sconfinamento di genere dell’opera che, in questo sue secondo capitolo, apre al musical. Il film, atteso in sala per l’inizio di ottobre, oltre a quella della celebre attrice e cantante vedrà anche l’aggiunta di Brendan Gleeson (Gli spiriti dell’isola), Catherine Keener (Essere John Malkovich) e Jacob Lofland (Mud).
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2. Maria
Dopo i biopic dedicati a Jacqueline Kennedy – interpretata da Natalie Portman nel film Jackie – e Lady Diana – interpretata da Kristen Stewart nel film Spencer – che hanno seguito il lungometraggio Neruda, liberamente ispirato alla vita del poeta cileno, Pablo Larrain torna a dedicarsi ad uno dei personaggi iconici che hanno segnato la nostra storia e porta a Venezia Maria, opera che vede come protagonista Angelina Jolie, nei panni della cantante lirica Maria Callas. Il regista nato a Santiago del Cile, torna nella Serenissima solamente un anno dopo aver presentato in concorso il film El Conde con un’opera che, al fianco della nota attrice americana, vedrà la presenza di Pierfrancesco Favino, Alba Rohorwacher e Valeria Golino.
3. Queer
Inarrestabile invece Luca Guadagnino che, dopo la mancata apertura dell’80ª edizione del festival con Challengers, a causa dello sciopero dei sindacati degli attori, e dopo la successiva distribuzione dello stesso avvenuta in primavera, è già pronto a tornare con il suo ultimo progetto Queer, opera direttamente tratta dall’omonimo romanzo di William S. Burroughs, pubblicato postumo nel 1985, che racconta le esperienze dell’autore in un periodo di profonda crisi personale e creativa. Il film vede Daniel Craig nei panni del protagonista, al fianco di Drew Starkey (Outer Banks), Jason Schwartzman (Marie Antoinette) e Lesley Manville (Il filo nascosto).
4. Anche Almodovar a Venezia 2024 con The Room Next Door
L’edizione 2024 del festival di Venezia vedrà anche il ritorno di Pedro Almodovar a 3 anni dal precedente Madres paralelas, presentato anch’esso al Lido, laddove nel 2019 l’autore, tra i più celebri di Spagna, è stato insignito del Leone d’oro alla carriera. Il regista classe 1949 quest’anno porta in concorso The Room Next Door, suo primissimo film in lingua inglese, che racconta del difficile rapporto tra Martha, interpretata da Tilda Swinton, e sua madre e dell’intervento della comune amica Ingrid, interpretata invece da Julianne Moore. Il cast vanta anche la presenza di John Turturro.
5. Campo di battaglia
Tra le opere italiane in concorso c’è molta attesa per l’ultimo progetto diretto da Gianni Amelio, che torna dietro la macchina da presa dopo gli innumerevoli e meritati plausi ottenuti per Il signore delle formiche, presentato anch’esso al festival ove, nel 2022, ha conquistato il Premio Brian.
Con Campo di battaglia, che sarà poi distribuito in sala a partire dal 5 settembre, il regista racconta il rapporto tra due amici d’infanzia, entrambi diventati ufficiali medici durante la prima guerra mondiale, divisi dall’amore per la stessa donna e da visioni opposte rispetto al loro dovere professionale. Protagonisti della pellicola sono Alessandro Borghi, Gabriel Montesi (Io sono l’abisso) e Federica Rosellini (Confidenza).
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6. Iddu – L’ultimo padrino
Si rimane in Italia con Iddu – L’ultimo padrino, il nuovo film della coppia Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, fattisi conoscere nel 2017 con Sicilian Ghost Story, prima pellicola italiana della storia ad essere scelta per aprire la Settimana internazionale della critica del Festival di Cannes.
Il progetto, anch’esso fortemente legato alle terre siciliane, vede Toni Servillo nei panni del politico Catello, condannato per concorso in associazione di tipo mafioso ma ingaggiato da servizi segreti per aiutarli a catturare il latitante, nonché un tempo suo figlioccio, Matteo Messina Denaro, interpretato da Elio Germano.
7. Nonostante di Valerio Mastandrea nella sezione orizzonti di Venezia 81
Ad aprire la sezione Orizzonti arriva il secondo film da regista di Valerio Mastandrea che, 6 anni dopo la realizzazione della sua opera prima, Ride – presentata al Torino Film Festival 2018 – torna in cabina di regia con Nonostante, che lo vede anche nel ruolo del protagonista, al fianco di Dolores Fonzi (Blondi).
La pellicola racconta di un uomo che trascorre le sue giornate in ospedale, lontano e al sicuro da tutto, senza alcuna responsabilità, e dell’arrivo, nello stesso reparto, di un’altra persona in grado di sconvolgerne le abitudini e la tranquillità.
8. Beetlejuice Beetlejuice è il film d’apertura dell’81ª edizione del Festival di Venezia
Come ogni anno il festival si impreziosisce anche di titoli fuori concorso che aggregano nomi e progetti d’eccezione ad una selezione già ricchissima. Risalta anzitutto il titolo che darà il via a questa 81ª edizione nella giornata di mercoledì 28 agosto, Beetlejuice Beetlejuice, sequel del primo grande successo targato Tim Burton, Beetlejuice – Spiritello porcello che, nel 1988, seguì l’inaspettato clamore suscitato dalla sua opera prima, Pee-wee’s Big Adventure.
A 36 anni di distanza dal primo film e dagli eventi ch’esso racconta e dopo l’inaspettata morte di Charles, la famiglia Deetz torna a casa a Winter River, animata dalla nuova presenza di Astrid (Jenna Ortega), figlia adolescente di un’ormai adulta Lydia (Winona Ryder).
Oltre alle conferme di Michael Keaton, di Catherine O’Hara e della stessa Winona Ryder, il film – disponibile nelle sale italiane a partire dal 5 settembre – vedrà aggregarsi al cast la già citata Jenna Ortega, Willem Dafoe e la compagna del regista, Monica Bellucci.
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9. L’orto americano
Il gotico apre e il gotico chiude, e dalle fiabesche ed eccentriche visioni di Burton che daranno il via, si arriva all’immaginario atmosferico e rurale di Pupi Avati, che concluderà il festival con il suo ritorno al genere horror, a 5 anni di distanza da Il signor diavolo e quasi 50 anni dopo La casa dalla finestre che ridono.
Sullo sfondo di una Bologna ai tempi della Liberazione, L’orto americano racconta di un giovane affetto da disturbi e con aspirazioni letterarie, che si innamora al primo sguardo di un’ausiliaria militare americana e l’anno successivo si trasferisce nella casa contigua a quella di lei, separata solamente da un orto dalle tenebrose sembianze.
10. Wolfs
L’81ª edizione del Festival di Venezia sarà anche teatro del ritorno della coppia di attori più fascinosa di tutta Hollywood, composta da George Clooney e Brad Pitt, che dopo il film diretto dai fratelli Coen, Burn After Reading – A prova di spia, e in particolare dopo la trilogia Ocean’s, tornano l’uno al fianco dell’altro con Wolfs, il nuovo progetto scritto e diretto da Jon Watts, regista noto per aver lavorato con Marvel e aver diretto tutte le ultime opere dedicate a Spider-Man, con Tom Holland nei panni del simpatico supereroe di quartiere.
Le due celebri star interpretano in questo caso il ruolo di due risolutori professionisti, costretti a collaborare nonostante le evidenti ostilità alla base del loro rapporto.
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11. Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini
Si torna in Italia con il nuovo lungometraggio firmato Francesca Comenicini, la figlia d’arte, sorella della collega Cristina e della scenografa e truccatrice Paola, che negli anni ha saputo emergere contemporaneamente tramite cinema e televisione, facendo parlare di sé principalmente in merito al lavoro fatto sulla serialità e all’importante ruolo ricoperto nella produzione di Gomorra – La serie.
Con Il tempo che ci vuole, che vede protagonisti Romana Maggiora Vergano (C’è ancora domani) e Fabrizio Gifuni (Esterno notte), la regista si apre al pubblico per mezzo di un’opera autobiografica che mostra e racconta il rapporto che la legava al padre, a partire dalla comune passione per il cinema.
12. Venezia 2024: Harmony Korine e Burial insieme per Baby Invasion
Presente fuori concorso anche Harmony Korine, uno dei registi più apprezzati e riconosciuti del cinema indipendente, fondamentale anche per la scena musicale indie statunitense degli anni 2000, che già lo scorso anno si era presentato in laguna con il suo precedente Aggro Dr1ft. Il cineasta divenuto celebre grazie all’irriverente e generazionale Spring Breakers – Una vacanza da sballo, torna quest’anno a Venezia con la sua ultima fatica, Baby Invasion, in compagnia del noto ma misterioso producer inglese Burial, occupatosi delle musiche del film dopo aver curato anche quelle dell’ultima pellicola diretta da Andrea Arnold, Bird, presentata quest’anno a Cannes.
Baby Invasion ci porta nel mondo dell’intelligenza artificiale e dei motori di gioco per raccontare una surreale invasione domestica in cui i volti degli intrusi vengono sostituiti con quelli di bambini.
13. Phantosmia
Un altro nome molto atteso dagli appassionati è quello del cineasta filippino Lav Diaz, affacciatosi all’universo festivaliero nel 2007, proprio a Venezia, con Death in the Land of Encantos, che fu presentato all’interno della sezione Orizzonti e ottenne una menzione speciale della giuria. Il regista, successivamente vincitore del Leone d’oro con The Woman Who Left – La donna che se ne è andata, si ripresenta quest’anno in passerella con Phantosmia, opera che racconta la storia dell’ex ufficiale militare Hilarion Zabala e dello strano deficit olfattivo che lo affliggeva, un potenziale caso di fantosmia, che consiste nel percepire un odore fantasma, spesso connesso a traumi passati.
14. Allegorie cittadine
L’ultima delle pellicole facenti parte del fuori concorso a meritare una certa attenzione è il cortometraggio diretto da Alice Rohrwacher, Allegorie cittadine. Così come Marco Bellocchio presenterà la sua opera breve, Se posso permettermi – Capitolo 2, seguito del cortometraggio omonimo, realizzato nel 2019 con i suoi allievi della scuola di cinema di Bobbio, l’autrice de La Chimera, torna in compagnia dell’artista francese JR, con cui già nel 2020 aveva portato il corto Omelia contadina, per presentare questo loro nuovo progetto che, al fianco di Lyna Khoudri (The French Dispatch) e Naïm El Kaldaoui, vedrà la straordinaria partecipazione del regista di Holy Motors e Annette, Leos Carax.
15. Ancora Italia a Venezia 81 con Bestiari, erbari, lapidari
Per chiudere ci spostiamo sull’unico terreno rimasto ancora inesplorato, ossia quello dei film non fiction fuori concorso. Tra i diversi titoli presenti, che spaziano da 2073 di Asif Kapadia (uno sguardo al futuro del nostro pianeta) a Russian at war di Anastasia Trofimova (al seguito di un battaglione dell’esercito russo in Ucraina), ci soffermiamo sull’ultima fatica scritta e diretta dal duo composto da Martina Parenti e Massimo D’Anolfi, già in passato a Venezia con i loro precedenti Spira Mirabilis (2016) e Guerra e Pace (2020). I due autori portano quest’anno Bestiari, erbari, lapidari, un documentario enciclopedico che dedica ognuno dei tre atti in cui è suddiviso ad un differente soggetto: gli animali, le piante e le pietre.
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