Hollywood, nuovo sciopero degli attori: questa volta si manifesta contro l’intelligenza artificiale

L'ultimo sciopero del SAG-AFTRA contro le società di videogiochi risale al 2016 e durò circa un anno

Gli attori di Hollywood sono tornati in sciopero, questa volta per affrontare una questione che riguarda profondamente il futuro del loro lavoro: l’uso dell’intelligenza artificiale nel settore dei videogiochi. Dopo 18 mesi di negoziati infruttuosi, il sindacato SAG-AFTRA ha deciso di protestare contro compagnie come Activision, Disney, Electronic Arts e Warner Bros. Games. L’obiettivo del sindacato è ottenere garanzie sul consenso e il compenso per l’uso delle riproduzioni digitali degli attori.

Quali sono i motivi dello sciopero degli attori di Hollywood?

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Il settore dei videogiochi, che genera un fatturato annuale di oltre 100 miliardi di dollari, utilizza le voci e i movimenti degli attori per creare personaggi nei giochi. Tuttavia, gli artisti temono che le loro performance possano essere utilizzate dall’IA per progetti diversi senza il loro permesso. “Chiamano le informazioni dati – il nostro movimento, la nostra voce, il modo in cui parliamo. Per loro, sono solo dati. Per noi, sono le nostre speranze e sogni e obiettivi di vita… In pratica significa prendere tutto quello che abbiamo e gettarlo nella spazzatura,” ha dichiarato il doppiatore Ted Evans.

Lo scorso anno, il sindacato aveva già ottenuto importanti protezioni sull’uso delle sembianze degli attori nei film e nelle serie tv, ma il tema degli interpreti “sintetici” rimane ancora controverso. Ora, Duncan Crabtree-Ireland, capo negoziatore di SAG-AFTRA di Hollywood, ha sottolineato che le aziende di videogiochi non hanno ancora accettato le restrizioni sull’IA già concordate dagli studios cinematografici e dai servizi di streaming.

Le compagnie di videogiochi hanno risposto affermando che la loro offerta più recente include il consenso e il compenso per tutti gli artisti di Hollywood sotto contratto. Tuttavia, il sindacato non è d’accordo, poiché le protezioni proposte escluderebbero alcune categorie di performer e non impedirebbero l’uso delle precedenti interpretazioni degli attori per creare nuovi personaggi sintetici.

“Le aziende tecnologiche, per loro natura, tendono a considerarci come ‘dati’. Le nostre interpretazioni di doppiaggio o di movimento sono invece ricche di sfumature, modellate sulla psicologia del personaggio e sulla situazione. In una parola, sono umane. È questo che rende avvincente un videogioco,” ha dichiarato Ray Rodriguez, negoziatore principale per il contratto dei videogiochi.

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