House of the Dragon 2: recensione del finale di stagione
Le nostre impressioni (senza spoiler) sull’ultima puntata del secondo capitolo della serie tratta dall’opera di George R.R. Martin Fuoco e Sangue, che racconta la guerra civile di Casa Targaryen 200 anni prima gli eventi raccontati ne Il Trono di Spade
Siamo giunti al finale di stagione di House of the Dragon 2, prequel de Il Trono di Spade, che ha visto in queste puntate tanti sconvolgimenti, morti scioccanti e colpi di scena come solo George R. R. Martin ci ha abituati. La Danza dei Draghi, ovvero la guerra civile dei Targaryen raccontata nell’opera Fuoco e Sangue,è nel vivo, ma dobbiamo aspettare ancora molto prima di assistere alla resa dei conti definitiva tra Verdi e Neri, le due fazioni Targaryen rispettivamente con a capo il re usurpatore Aegon (ormai fuori gioco e sostituito dal reggente Aemond) e la Regina Rhaenyra. Intanto vi parliamo senza spoiler delle nostre impressioni sull’ultima puntata di questo secondo capitolo di House of the Dragon. Tutta la serie, che vede protagonisti Emma D’Arcy, Olivia Cooke, Matt Smith, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e Rhys Ifans, è disponibile su Sky e in streaming su NOW.
Rhaenyra (Emma D’Arcy) è riuscita finalmente a prendere in mano la situazione: dopo aver tentato di evitare la guerra, sperando in una pace impossibile dopo il confronto in gran segreto con Alicent (Olivia Cooke) ad Approdo del Re, aver poi perso Rhaenys (Eve Best), “la Regina che non fu mai”, e il suo drago Meleys nello scontro a Riposo del Corvo contro Aemond (Ewan Mitchell) in sella a Vhagar (che ha anche attaccato il fratello Aegon causandogli gravi menomazioni, diventando in seguito il re reggente), la legittima erede del Trono di Spade ha capito che non solo i Targayen “puri” possono cavalcare i draghi, dopo che Mare Infuocato ha incenerito Ser Steffon Darklyn, una guardia reale di discendenza valiryana, e scelto come suo cavaliere Addam (Clinton Liberty), fratello minore di Alyn che ha salvato la vita di Lord Corlys Velaryon (Steve Toussaint), evidentemente figlio non legittimo di un Taragaryen. Così Rhaenyra, sotto consiglio di Mysaria (Sonoya Mizuno), cerca i figli illegittimi dei Targaryen nei bordelli di Approdo del Re e dopo averli radunati li accompagna a Roccia del Drago per farli scegliere dai draghi sprovvisti di cavaliere, contro il parere di suo figlio Jace (Harry Collett) che teme che i “bastardi” possano minare la successione. Il drago Vermithor dà fuoco a molti di loro, ma Hugh Hammer (Kieran Bew), il fabbro di Approdo del Re, lo reclama, mentre Ulf, l’ubriacone che ha sempre dichiarato di essere il fratello illegittimo di Viserys e Daemon, monta Ali d’Argento. Ulf (Tom Bennett) svetta sopra Approdo del Re sul drago, portando Aemond e Vhagar all’inseguimento. Mentre Aemond si avvicina a Roccia del Drago batte in ritirata quando vede Rhaenyra che lo osserva fiera con Syrax, Vermithor e Seasmoke minacciosi dietro di lei.
House of the Dragon 2 – Un finale di confronti
Ora la resa dei conti è sempre più vicina ed Aemond comincia a perdere la sua solita lucidità e calma tanto da chiedere a sua sorella Helaena (Phia Saban), moglie di Aegon, di servire la corona unendosi alla battaglia con il suo drago Dreamfyre, cosa che la regina non ha intenzione di fare scatenando l’ira del fratello e venendo difesa dalla madre Alicent che si scaglia contro il figlio accusandolo di crudeltà, avendo dato alle fiamme Sharp Point dopo il confronto a distanza con Rhaenyra e aver testato la superiorità del suo esercito e dei suoi draghi.
Un finale di stagione quello di House of the Dragon 2 che vede diversi confronti più e meno accessi tra i protagonisti, e che porterà a delle svolte, come nel caso della situazione possiamo definire statica di Daemon (Matt Smith) che all’inizio di questa stagione si è allontanato bruscamente da Rhaenyra dopo aver causato la morte del piccolo Jaehaerys, figlio dell’usurpatore Aegon e Helaena, prendendo il controllo della fortezza di Harrenhal dove, ossessionato dal tormento di non poter essere re, ma solo un re consorte, ha avuto continui incubi e visioni, come quella di Rhaenyra da giovane, o di suo fratello Viserys, e dove conosce la strega Alys Rivers, la quale in quest’ultima puntata lo conduce all’albero degli dei, facendogli avere una visione del futuro, dopo la quale Daemon prenderà una decisione importante per sé stesso e Rhaenyra.
Rhaenyra dal canto suo avrà più di un confronto decisivo che segnerà il destino del suo regno, e più forza e consapevolezza del potere e dei vantaggi ottenuti facendo ricorso alla saggezza, alla ponderazione, superando momenti critici, come quello di essere stata considerata “Rhaenyra la crudele”, accusata ingiustamente di aver commissionato l’omicidio del piccolo Jaehaerys, certa, nonostante le difficoltà e la rabbia per essere stata usurpata del suo trono, di essere la sola e unica legittima erede del Trono di Spade, e aggiungiamo noi, sicuramente la più giusta e leale.
Dall’altra barricata assistiamo ad un’Alicent sempre più provata e pentita delle sue azioni che hanno portato gradualmente a una “guerra senza senso”, come lei stessa dichiara, e sempre più spaventata dal figlio/ re reggente Aemond, che, nella più classica delle tradizioni Targaryen, sta perdendo la ragione, come d’altronde è successo a Aegon (Tom Glynn-Carney), ormai costretto a letto tra dolori lancinanti, menomato e sfigurato, che trova conforto solo nelle parole di Larys “Piededuro” Strong (Matthew Needham), Signore dei Sussurri, capace di persuadere il re a seguire i suoi piani. Due situazioni molto diverse, quindi, sui due fronti Targaryen, risultato delle scelte assennate da una parte, sciagurate dall’altra.
House of the Dragon 2: valutazione e conclusione
Un finale di stagione che sicuramente lascerà a bocca asciutta molti fan della saga dei Targaryen, in quanto questa puntata è propedeutica a quello che succederà nella prossima stagione (che indicativamente vedremo fra due anni). D’altronde era improbabile aspettarsi che la fantomatica battaglia presso l’Occhio degli Dei si potesse svolgere proprio in questo episodio con ancora tanta carne al fuoco (dei draghi) e molte vicende da risolvere. Resta il fatto indiscutibile che House of the Dragon rimanga una serie di grandissima qualità, con tante storyline avvincenti e personaggi che ci riservano sempre tante sorprese, sempre più tormentati, incarnati da un cast eccezionale, in primis l’ottima Emma D’Arcy, che riesce a rendere, anche recitando per sottrazione, senza mai essere “overacting”, tutto il sentire del suo personaggio. L’attesa sarà sicuramente lunga.
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