Gina Lollobrigida – rivelati motivi della condanna ad Andrea Piazzolla: “si fingeva angelo custode”
Emergono alla luce i motivi della condanna dell'ex factotum dell'attrice.
Risale allo scorso mese di novembre la sentenza con cui il giudice ha condannato Andrea Piazzolla a tre anni di carcere per circonvenzione d’incapace nei confronti di Gina Lollobrigida. Secondo la sentenza, avrebbe esercitato un’influenza indebita su di lei, convincendola a nominarlo amministratore unico di una società e a dargli totale accesso ai suoi conti correnti e alla gestione del suo patrimonio.
I motivi della condanna inflitta ad Andrea Piazzolla, l’ex factotum di Gina Lollobrigida
Dal 2010 fino alla morte dell’attrice, avrebbe costruito con lei un rapporto molto stretto, volto ad assicurarsene la fiducia come unico protettore e amico. Nelle carte rese di dominio pubblico si asserisce che avrebbe convinto la donna a fare donazioni sia a suo favore sia ai suoi genitori, senza ottemperare all’iter legale e senza che i benefici fossero proporzionati ai reali meriti. Le operazioni avrebbero portato a un assottigliamento graduale e progressivo del patrimonio dell’icona del grande schermo italiana.
Nel corso di numerose interviste rilasciate alla stampa, il diretto interessato ha sempre respinto in maniera categorica le accuse, coadiuvato dalla stessa Gina Lollobrigida. Dei forti contenziosi con i figli di lei erano, infatti, in corso da diverso tempo, fino allo scontro in tribunale. Ascoltate entrambe le parti, il giudice ha dato ragione all’accusa, definendo, oltre una piena detentiva, una multa di 1.000 euro, con sequestro dei beni e immobili.
Andrea Piazzola dovrà pagare una provvisionale di mezzo milione di euro alle parti civili e il tribunale ha stabilito la possibilità di una pena alternativa ai servizi sociali. Con la pubblicazione del verdetto, viene fatta maggiormente luce su una questione andata avanti a lungo, causa di dispiaceri personali di Gina Lollobrigida, fino alla fine dei suoi giorni.
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