Beetlejuice: Michael Keaton rivela cosa rende il sequel “sgangherato” diverso dall’originale

Il sequel di Beetlejuice, previsto per il 6 settembre, promette di ampliare l’universo del classico del 1988. Michael Keaton torna a vestire i panni del celebre demone più iconico, affiancato da Winona Ryder e nuovi membri del cast.

Cosa c’è di diverso in Beetlejuice 2?

In una recente intervista, Keaton ha fornito alcuni dettagli sul sequel di Beetlejuice, sottolineando che la nuova pellicola offre una “storia più forte” rispetto all’originale. La trama del film segue una nuova serie di eventi che riportano tre generazioni della famiglia Deetz a casa loro a causa di una tragedia. La figlia adolescente di Lydia scopre un misterioso portale verso l’aldilà, riaccendendo le disavventure del demone Beeltejuice. Keaton ha anche accennato a come il sequel introduca elementi sorprendenti e nuovi legami tra i personaggi, promettendo un’esperienza che va oltre le aspettative del pubblico.

“C’è una sensazione di fantasmagoria che pervade il film, con un’atmosfera leggermente fuori controllo e disordinata. Questo è esattamente ciò che lo caratterizza. È evidente che il film non è stato realizzato seguendo sondaggi del pubblico o le indicazioni degli studi cinematografici riguardo alla trovata più soddisfacente. Invece, sembra proprio che qualcuno abbia aperto la mente di Tim Burton e lasciato che la sua immaginazione si riversasse sullo schermo. È proprio questa qualità unica che rende il film un viaggio favoloso.”

Il regista Tim Burton è stato lodato per la sua capacità di creare un film che sembra “leggermente fuori controllo e squilibrato”, ma in modo del tutto affascinante. Beetlejuice 2 sarà quindi un’espressione autentica della fantasia di Burton, con un’atmosfera che ricorda la psichedelia di altre sue opere.

La pellicola vede il ritorno di Catherine O’Hara nel ruolo di Delia Deetz, e l’inserimento di nuovi attori come Jenna Ortega, Monica Bellucci e Willem Dafoe. Justin Theroux, che interpreta Rory, il fidanzato di Lydia, ha descritto il film come un “viaggio favoloso”, privo di compromessi e fedelmente rappresentativo della visione creativa di Burton.

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