Pachinko – La moglie coreana 2: recensione del primo episodio
Pachinko - La moglie coreana 2: recensione del primo episodio della nuova stagione, su Apple TV+ dal 23 agosto.
Pachinko – La moglie coreana 2 debutta con un episodio che ci ricorda quanto sia complessa la storia intergenerazionale di Sunja (Minha Kim) e la sua famiglia. Tratta dal romanzo di Min Jin Lee, la serie di Apple TV+ è un piccolo gioiello che parla di amore, sacrificio e soprattutto di radici. Perché essere coreani nel Giappone del ventesimo secolo può essere un azzardo, una lama a doppio taglio, come il gioco proibito del pachinko. Anche questa seconda stagione si apre raccontando due linee temporali; le scene si alternano tra il Giappone del 1945, e il Giappone (siamo ad Osaka) degli anni Ottanta. A legare i due racconti c’è la discriminazione subita dai coreani – ricordiamo che Pachinko è basato su fatti realmente accaduti, e si cosa i coreani hanno dovuto passare in Giappone, discriminati e vittime dei pregiudizi.
Pachinko – La moglie coreana 2 è un mosaico sempre più complesso di storie legate da un unico filo conduttore
Pachinko – La moglie coreana 2 riprende il racconto dagli eventi della passata stagione. Nel Giappone verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, Sunja continua a vendere kimchi al mercato per provvedere ai suoi due figli (tra cui uno, avuto da Hansu). Mentre partecipano agli allenamenti obbligatori imposti dal governo, Sunja ritrova l’amica Jiyun che cerca di convincerla a vendere vino di riso illegale al mercato; le due donne sono disperate e hanno bisogno di soldi per le loro rispettive famiglie. Le immagini delle due che si danno da fare si alternano a quelle di un’anziana Sunja, la quale, negli anni Ottanta, vive un rapporto conflittuale col nipote Solomon (Jin Ha). Il ragazzo è in crisi d’identità e ciò si manifesta violentemente quando vede l’anziana nonna vittima di discriminazione al supermercato. Solomon perde la testa: pur essendo coreano, si sente giapponese perché è nato lì. Le sue radici cominciano a pesargli, così come il dover sempre prendere le difese della premurosa nonna. A complicare le cose, c’è il lavoro: Solomon è in attesa di una promozione dalla banca, che sembra non arrivare mai.
A legare le storie di Pachinko – La moglie coreana 2 c’è il filo del razzismo. Una tematica persistente, che in questa stagione sembra impregnarsi ancora di più nelle vicende dei protagonisti. L’anziana Sunja rivive quell’ondata di discriminazione subita da giovane; Solomon lo percepisce ogni giorno al lavoro, e con la mente rievoca un evento doloroso della sua infanzia, che lo ha segnato ma anche formato come persona. Le vicende di nonna e nipote sono destinate ad esser raccontate in modo parallelo.
Pachinko – La moglie coreana 2: il vero amore non muore mai
Nella prima stagione ci aveva appassionato – ma anche fatto soffrire – la storia d’amore tra Sunja e Hansu (Lee Min-ho). Una relazione contrastata dal fatto che l’uomo era già sposato, e la giovane protagonista lo scopre solamente dopo, quando rimane incinta di suo figlio. Vista la situazione complicata, Hansu vorrebbe comunque averla nella sua vita, ma come amante – proposta che Sunja rifiuta. I due innamorati sono destinati a incontrarsi di nuovo in questa seconda stagione, e ciò avviene già nel primo episodio. Come già accennato prima, Pachinko è una serie che racconta di amore, sacrificio e di radici. Probabilmente le strade di Sunja e Hansu si sarebbero incrociate in ogni caso, dato che a legarli c’è un figlio. Il modo in cui si conclude l’episodio potrebbe essere il preludio di una stagione in cui queste tre tematiche saranno più forti che mai, specialmente per Sunja, sempre più determinata a dare ai suoi figli un futuro migliore.
Pachinko – La moglie coreana 2: valutazione e conclusione
Il primo episodio di Pachinko – La moglie coreana 2 mette già in chiaro come la tematica del razzismo sarà centrale in questa stagione. La serie Apple TV+ è una storia di amore, sacrificio e radici, che insegna l’importanza di accettare chi siamo, venire a patti con la nostra identità, conoscendo il nostro passato. Probabilmente le storie di Sunja e suo nipote Solomon scorreranno in parallelo, relativamente a queste tematiche. Pachinko 2 è una storia complessa e intergenerazionale che richiede una certa attenzione e concentrazione (la scelta di usare la lingua originale è saggia, per sottolineare ancora di più l’importanza dell’identità di un popolo). Comprenderla non è per tutti, anche se la sceneggiatura fa il suo gran lavoro, raccontando molto bene i legami tra i personaggi e le loro relative vicende.