Disclaimer: recensione della serie da Venezia 81

Disclaimer è la serie di Alfonso Cuaron con protagonista Cate Blanchett, presentata in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia.

Questa nuova edizione della Mostra del Cinema di Venezia, oltre che per una programmazione variegata e per la ripresa ufficiale del rapporto con lo star system hollywoodiano, spicca per la proposta delle serie tv. L’unione del mondo seriale con quello cinematografico si è già da tempo consolidata, a tal punto da spostare, talvolta, il baricentro dello spessore filmico e dell’attenzione del pubblico proprio verso la produzione televisiva. Disclaimer di Alfonso Cuaron ne è l’ennesima conferma, poiché rappresenta l’esordio di un autore importante alla regia di una serie che si colloca sin da principio nella dimensione del cinema – il regista stesso ha dichiarato di averla concepita e sviluppata come si trattasse di un film di lunghissima durata.

Disclaimer: i dettagli e la (s)profondità delle immagini

In questa serie, e in generale in tutto il cinema di Cuaron, sono fondamentali i dettagli e le inquadrature dei dettagli, la ripetizione di – e l’ossessione per – questi ultimi. Disclaimer si distingue altresì per la componente dello “zoom”, che permea il racconto dal punto di vista concettuale e visivo: lo zoom è quello della macchina fotografica del co-protagonista, della macchina da presa del regista; è quello della sceneggiatura e della scrittura drammaturgica che, tramite l’esercizio cosciente della ripetizione, scava in (s)profondità all’interno delle debolezze e delle controversie dell’essere umano, torna sui propri passi con apparente ripetitività per alimentare l’angoscia e moltiplicare i livelli di significato. In tal senso è importantissima la voce narrante fuori campo, utilizzata in maniera atipica e costantemente in bilico tra prima, seconda e terza persona, una parabola volutamente didascalica tesa a sugellare lo spaesamento, i sentimenti di ossessività, perdizione e inquietudine che governano la storia e scandiscono l’atmosfera degli episodi.

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La potenza dei primi atti, l’adeguamento del finale

L’interpretazione di Cate Blanchett – in un ruolo solo a prima vista associabile a quello decisamente più complesso di Tar – è magnetica, allo stesso modo di quella della sua versione giovane Leila George e della sua nemesi diegetica Kevin Kline, ma la vera sorpresa è rappresentata da Sasha Baron Cohen nelle vesti di un personaggio del tutto inedito all’interno della sua carriera. Questa serie, dicevamo nell’introduzione, è più che altro un film allungato che si avvale di uno spazio e di un tempo narrativi estesi, un racconto intricato e potente sorretto da una regia squisitamente cinematografica. Peccato che tutto il coraggio e le sfumature dei primi quattro episodi risultino in seguito appiattiti – questo problema si potrebbe imputare innanzitutto al romanzo da cui Disclaimer è tratta, ma non è una valida giustificazione – da una svolta finale docile, corretta e rassicurante che si allinea completamente ad un certo linguaggio pubblicitario oggi tanto in voga e che forse, proprio in virtù di questo, promette di conquistare premi e sperticate lodi mediatiche.

Disclaimer: valutazione e conclusione

L’esordio di Alfonso Cuaron nel mondo della serialità è un viaggio coraggioso e disturbante negli abissi della violenza e delle debolezze umane, raccontato con grande spessore registico e immaginativo. Superato il giro di boa del quarto episodio, però, la scrittura smette di essere tagliente e Disclaimer perde quota e cattiveria, sfociando in un finale troppo netto e politicamente correttissimo.

La serie farà il suo debutto su Apple TV+ l’11 ottobre con i primi due episodi, seguiti da nuovi episodi ogni venerdì fino al 15 novembre. 

Regia - 4.5
Sceneggiatura - 2
Sonoro - 3
Fotografia - 4
Recitazione - 3.5
Emozione - 2

3.2