Anywhere Anytime: trama e cast del film presentato in anteprima a Venezia 81
Il film esplora temi di vulnerabilità e invisibilità sociale, dipingendo un ritratto penetrante di coloro che vivono ai margini della società
Anywhere Anytime, il primo lungometraggio di finzione di Milad Tangshir, è stato recentemente selezionato per la 39ª Settimana Internazionale della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia, consolidando la posizione di Tangshir come regista emergente di rilevo. Il film, che sarà distribuito nelle sale italiane a partire dall’11 settembre, offre uno sguardo intenso e intimo sulla vita di un giovane immigrato clandestino in Italia.
Anywhere Anytime: trama e cast
La trama di Anywhere Anytime segue Issa, un giovane immigrato che lotta per sopravvivere a Torino dopo aver perso il lavoro. Grazie all’aiuto di un amico, inizia a lavorare come rider, ma la sua fragile stabilità viene minacciata quando gli viene rubata la bicicletta. Questo evento scatenante lo spinge a intraprendere un viaggio disperato per recuperare il mezzo, un simbolo della sua speranza e della sua capacità di sostentamento.
Il film esplora temi di vulnerabilità e invisibilità sociale, dipingendo un ritratto penetrante di coloro che vivono ai margini della società. Con un’attenzione particolare alla paura e all’ansia che caratterizzano la vita quotidiana di Issa, Anywhere Anytime evidenzia quanto una semplice bicicletta possa rappresentare la linea sottile tra sopravvivenza e disperazione.
Tangshir, originario di Teheran e trasferitosi in Italia nel 2011, ha diretto cortometraggi e documentari premiati. La sua esperienza include il doc di realtà virtuale VR Free, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e al Sundance Film Festival nel 2019. Con Anywhere Anytime, Tangshir si cimenta con la narrazione di finzione, avvalendosi di una sceneggiatura scritta in collaborazione con Giaime Alonge e Daniele Gaglianone.
Il cast del film include Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango e Success Edemakhiota, mentre il team tecnico è composto da nomi rispettati come il direttore della fotografia Giuseppe Maio e il montatore Enrico Giovannone. La scenografia è curata da Leonie Heys Cerchio e i costumi sono realizzati da Silvia Nebiolo. Il film è prodotto da Vivo Film e Young Films con Rai Cinema, con il sostegno del MIC e del PR FESR Piemonte.
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